LIBER ACCUSATIONIS IN PAULUM SEXTUM

2. Eterodossia : Il culto dell’uomo

QUESTA simpatia per l'uomo, questa volontà di incontrarlo, di comprenderlo, di rispettarlo, di ammirarlo, di amarlo, all'inizio « apostolica » e « pastorale », è diventata nei vostri discorsi alla IV Sessione del Concilio, un vero culto dell'uomo. Se Dio appare ancora nelle vostre nuove visioni, è ai margini, come un testimone inerme e impotente, o come coronamento superfluo dell'edificio umano.

Amore dell'uomo.

Il 14 settembre 1965, Voi proclamaste in termini veramente strani l'amore della Chiesa per l'uomo: « Che cosa faceva in quel momento la Chiesa cattolica? domanderà lo storico. Amava! sarà la risposta... Il Concilio offre alla Chiesa, a noi specialmente, la visione panoramica del mondo: potrà la Chiesa, potremo noi fare altrimenti che guardarlo e amarlo? (Cfr. Marco. 10, 21). Sarà questa contemplazione uno degli atti principali dell'incipiente Sessione del nostro Concilio: ancora, e soprattutto, amore; amore agli uomini di oggi, quali sono, dove sono, a tutti. Il Concilio è un atto solenne di amore per l'umanità. Cristo ci assista affinché davvero sia così »1.

Che ha dunque di nuovo quest'amore? Ha che adora il suo oggetto. E' un amore affrancato dalla Verità, dalla Legge, dalla Grazia di Dio, perché accetta l'uomo e il mondo come un assoluto, un termine primo e sufficiente di ammirazione, di attaccamento, di servizio, di devozione. E poiché, di nuovo, Voi citate Marco 10, 21, devo denunciare la falsità di questo riferimento.

Gesù ama il giovane ricco, perché questo essere eccezionale può dirsi fedele alla Legge di Dio, da sempre. E' il caso del mondo moderno ? E perché Gesù l'ama, gli propone la superiore perfezione dei Consigli Evangelici. Gò facendo, lo ha addolorato, contrariato, e perduto per il suo attaccamento ai beni terreni. Questo non ha niente a che vedere con l'adulazione di cui fate la nuova caratteristica della Chiesa Conciliare.

E' proprio questa idolatria che doveva proclamare la Libertà religiosa diritto fondamentale e assoluto dell'uomo. Dico assoluto, perché i limiti che potrebbero esserle imposti dalla polizia mi sembrano irrilevanti per essere menzionati. E questo amore provocherà la famigerata Pastorale La Chiesa nel Mondo d'oggi « che rappresenterà il coronamento dell'opera del Concilio » e che affermavate essere completamente ispirata alla religione dell'Uomo, « centro e capo del mondo »2.

Fiducia e fede dell'uomo.

Quest'amore incondizionato, poiché non è più dipendente né regolato dall'amore di Dio, conduce all'idealizzazione, all'idolatria del suo oggetto. Voi non sfuggite alla regola e la vostra passione cieca Vi trascina a predicare la fiducia nell'uomo, la fede nell'uomo. Così, il 2 dicembre 1970, a Sidney dichiaraste ai giornalisti certamente sbalorditi: « Noi abbiamo fiducia nell'uomo, crediamo in questo fondo di bontà che esiste in ciascun cuore, conosciamo i motivi di giustizia, di verità, di rinnovamento, di progresso, di fraternità che sono all'origine di tante belle iniziative e perfino in tante contestazioni, e, disgraziatamente, talvolta, in tante violenze.

Sta a voi non lusingare l'uomo, ma fargli prendere coscienza di ciò che egli vale e di ciò che egli può. Siate i seminatori di un ideale autentico — non per il raggiungimento di interessi egoistici che, in definitiva non possono che abbassarlo e talvolta lo degradano — ma di un ideale che lo faccia crescere secondo la sua vera statura di creatura fatta a somiglianza di Dio, che lo spinga a superarsi senza posa per edificare insieme la città fraterna alla quale tutti aspirano e tutti hanno diritto. La Chiesa cattolica, soprattutto dopo la nuova spinta del suo «aggiornamento» conciliare, va incontro a questo stesso uomo che voi ambite servire »3.

Non è scritto: « MALEDETTO L'UOMO CHE SI CONFIDA NELL'UOMO E FA SUO BRACCIO LA CARNE E IL CUI CUORE RIFUGGE DAL SIGNORE »4. Non è vero ? E ancora: « SENZA DI ME NON POTETE NULLA5 » ?....

Ma voi incoraggiate l'uomo a crescere e innalzarsi al di sopra di sé... fino a Dio? Giungereste al punto di crederlo capace di diventare uguale a Dio ?

Culto dell'uomo che diventa Dio.

Si, sì Santo Padre, siete Voi che avete pronunciato davanti a tutta l'Assemblea Conciliare, nella storica giornata del 7 dicembre 1965, questo Discorso, certamente unico negli annali della Chiesa, e che resterà unico, culminante nella proclamazione, in faccia al mondo e in faccia a Dio, del CULTO DELL'UOMO:6

« La Chiesa del Concilio, è vero... si è assai occupata dell'uomo, dell'uomo quale oggi in realtà si presenta : l'uomo vivo, l'uomo tutto occupato di sé, l'uomo che non si fa soltanto centro di ogni interesse, ma osa dirsi principio e ragione di ogni realtà..

L'umanesimo laico e profano, alla fine, è apparso nella sua terribile statura ed ha, in un certo senso sfidato il Concilio. La religione di Dio che si è fatto uomo, si è incontrata con la religione (perché tale è) dell'uomo che si fa Dio.

Cosa è avvenuto? Uno scontro, una lotta, un anatema? Poteva essere, ma non è avvenuto. L'antica storia del samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani — e tanto maggiori sono quanto più grande si fa il figlio della terra (sic!) — ha assorbito l'attenzione del nostro Sinodo.

Dategli merito di questo almeno, voi, umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose suprème, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo : anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell'uomo ».

Queste parole danno la misura dello slittamento dalla vostra eteroprassi all'eterodossia piena, che non chiamerò più neppure eresia, ma apostasia. Nella vostra bontà, apostolica! in contrasto con i consigli di prudenza e con gli insegnamenti infallibili dei vostri predecessori, volete essere il Samaritano evangelico, affettuosamente chino su tutti gli uomini suoi fratelli... Ed ecco che questo sentimento smodato d'amore vi porta a riconciliarvi con il Goliath del Mondo Moderno, a inginocchiarvi davanti al Nemico di Dio che vi sfida e vi odia. Invece di prendere coraggio e di lottare, come David, contro l'Avversario, Voi vi dichiarate pieno d'amore per lui, l'adulate, e ben presto vi porrete al suo esclusivo servizio. La vostra carità diventa culto e servizio del Nemico di Dio, e per adularlo arrivate fino a rivaleggiare con lui nel suo errore, nella sua stessa bestemmia.

Patteggiate con l'uomo che si fa Dio! Pretendete di superarli tutti, questi umanisti atei del nostro tempo, folli di orgoglio, in fatto di culto dell'uomo. Rileggete questo Inno alla Gloria dell'Uomo die intonaste in occasione di un viaggio spaziale, plagio blasfemo dell'Inno al Cristo Re dei Secoli7:

« Onore all'uomo;

«Onore al pensiero; Onore alla scienza;

« Onore alla tecnica; Onore al lavoro;

« Onore all'ordinamento umano;

« Onore alla sintesi dell'attività scientifica e organizzativa dell'uomo che, a differenza di ogni altro animale, sa dare strumenti di conquista alla sua mente e alla sua mano;

« ONORE ALL'UOMO RE DELLA TERRA ED ORA ANCHE PRINCIPE DEL CIELO;

« Onore all'essere vivente che noi siamo, il quale in sé rispecchia il volto di Dio, e dominando le cose, obbedisce all'ordine biblico: cresci e domina ».

In un'altra occasione, nel 1969, Voi diceste anche: «l'uomo ci si rivela gigante. Ci si rivela divino. Ci si rivela divino non in sé, ma nel suo principio e nel suo destino. Onore all'uomo, onore alla sua dignità, al suo spirito, alla sua vita »8.

Annullamento di Dio fatto uomo,
di fronte all'uomo che si fa Dio.

Senza dubbio si parla di Dio ed anche di sfuggita di Cristo figlio di Dio fatto uomo, in quel formidabile discorso del 7 dicembre 1965. Ma non si parla della Croce di Cristo, del dono dello Spirito Santo, della grazia battesimale, di tutti i misteri della fede che sono tesori verità, di vita, di Virtù dell'Unica Chiesa Cattolica.

L'uomo è il termine... « Il primo termine nella ascesa verso il fine supremo e trascendente, verso il principio e la causa idi ogni amore »9. Il volto dell'uomo vi rivela il volto di Cristo, dite citando a torto Matteo 25, 40... Così, nell'uomo vedete il volto del Padre Celeste... Vedete Dio nell'Uomo. Ed esultate: « il Nostro Umanesimo diventa Cristianesimo e il Nostro Cristianesimo diventa teocentrico, tanto che possiamo ugualmente affermare: per conoscere Dio, bisogna conoscere l'uomo »10.

Con tutto il rispetto, Santo Padre, questa è idolatria ! E vi domando : non avete Voi ceduto alla terza tentazione, quella del Patto con Satana, quella alla quale Gesù oppose la parola die condanna tutti i vostri propositi : « Vade retro, Satana! Perché è scritto : Adorerai il Signore Dio tuo, e per Lui solo avrai un culto» ?11 La traduzione non è sospetta, è della Bibbia di Gerusalemme. Gesù rifiuta, anche con la prospettiva di vedere a Lui sottomessi tutti i popoli della terra, di rendere a un altro un culto che appartiene solo a Dio. E Voi, per conquistare il mondo, per prepararlo forse alla conversione necessaria, osate proclamare, in nome di tutta la Chiesa, e al cospetto del più grande Concilio di tutti i tempi, la Vostra simpatia per l'Uomo che si fa Dio e il Vostro culto dell'Uomo ?

Paragonate questo discorso con quello che tenne S.S. Pio X nella sua prima Enciclica, vera Carta anch'essa del suo Pontificato: « Chi tutto questo considera bene ha ragione di temere che siffatta perversità di menti sia quasi un saggio e forse il cominciamento dei mali che agli estremi tempi sono riservati ; che già sia nel mondo il figlio di perdizione, di cui parla l'Apostolo. »

«Tanta, infatti, è l'audacia e l'ira con cui si perseguita dappertutto la religione, si combattono i dogmi della fede e si adopera sfrontatamente a estirpare, ad annientare ogni rapporto dell'uomo con la divinità ! In quella vece, ciò che appunto secondo il dire del medesimo Apostolo èil carattere proprio dell'Anticristo, l'uomo stesso, con infinita temerità, si è posto in luogo di Dio, sollevandosi soprattutto contro ciò che chiamasi Iddio, per modo che, quantunque non possa spegnere in se stesso ogni notizia di Dio, pure, manomessa la maestà di Lui, ha fatto dell'universo quasi un tempio a sé medesimo per esservi adorato.»

« Dal che consegue, che instaurare tutte le cose in Cristo e ricondurre gli uomini alla soggezione a Dio è uno stesso e identico scopo. Perché però tutto questo si ottenga conforme al desiderio, fa d'uopo che con ogni mezzo e fatica facciamo sparire radicalmente l'enorme e detestabile scelleratezza tutta proprietà del nostro tempo, la sostituzione cioè dell'uomo a Dio »12.

E' tutt'altra dottrina, sono altri sentimenti, una diversa ispirazione, insomma un altro Spirito, non è vero? San Pio X, che Voi non amate, che omettete di menzionare anche quando sarebbe un obbligo, una necessità13, San Pio X predica il Cristo con la pienezza della fede e della legge cattolica. Rifiuta la tentazione di Satana e coraggiosamente lo combatte...

E Voi, Santità? Il Vostro liberalismo è divenuto da pastorale dottrinale, da pratico teorico. Deliberatamente? Preditatamente ? Era già temerario da parte vostra abolire le condanne dei Vostri Predecessori per adottare un comportamento liberale, anche se con le migliori intenzioni apostoliche. Ma, preso nell'ingranaggio, trascinato dalla seconda tentazione, quella cioè di tentare Dio, alla terza, che porta ad abbandonare Dio per seguire Satana, siete caduto nel culto dell'uomo che si sostituisce a Dio, culto luciferino che caratterizza l'Anticristo.

Avete proclamato questo nuovo Credo il 7 dicembre 1965 alla presenza di tutti i Vescovi del mondo, disattenti, complici, ammaliati, non so. Ma la Santa Chiesa non può e non potrà mai sottostare a tali propositi.

Da quel giorno avreste dovuto essere deposto dalla Chiesa di Cristo ed entrare nella Vostra Chiesa, la Contro-Chiesa, la Sinagoga di Satana dove l'uomo si fa Dio. Voi siete ancora, per l'inerzia e la viltà degli uomini, sul trono di Pietro, con funzioni di Giudice Supremo della Chiesa. La nostra Accusa Capitale verte sul Vostro liberalismo e sul Vostro culto dell'Uomo che essa dichiara blasfemi, eretici, scismatici e, in una parola, apostati.

La Decisione spetta a Voi. Voi siete sempre il Vicario di Gesù Cristo sulla terra. Giudicate Voi stesso e, se ho mentito, cacciatemi. Voi sapete che non mento... Se ho detto la verità, ritiratevi da questa Santa comunità che avete tradito.


(1) Discorsi p. 203-206; Lettere 213 p. 6; CRC 47 p. 10, 61 p. 8.

(2) Gaudium et Spes n° 12; CRC 12 p. 12, 60 p. 4, 61 p. 8, 62. p. 14; et. Lettere 213 p. 7-8.

(3) DC 71, 14; GRC 41 p. 8.

(4) Geremia 17, 5; Lettera 245 p. 16; CRC 4 p. 2; 28 p. 6.

(5) Jn. 15, 5; CRC 30 p. 8.

(6) Discorsi p. 247-248; Lettera 238 p. 7; CRC 425 61 p. 8; cf. CRC 1 p. 4.

(7) Angelus del 7 febbraio 1971, BC 71, 156; CRC 42 suppl. p. 2.

(8) 13 luglio 1969; CRC 28 p. 5.

(9) Discorsi p. 253; CRC 61 p. 9.

(10) Ibid. p. 252; CRC 59 p. 5.²

(11) Mtt. 4, 10; CRC 27 p. 6, 42 «uppl. p. 2, 61 p. 9, 46 p. 7.

(12) E Supremi Apostolatus, 4 ottobre 1903; CRC 1 p. 1 ottobre 1967.

(13) Ecclesiam suam; Lettere 180 p. 2; Misterium Fidei; Lettera 213 p. 2; Populorum Progressio; Lettera 245 p. 2; Oct. Adv.; CRC 45 p. 11.