LIBER ACCUSATIONIS IN PAULUM SEXTUM

L’accusa capitale

E' CERTO che nei 10 anni deI Vostro Pontificato troviamo molti discorsi edificanti e decisioni del tutto conformi alla gloria di Dio e al bene delle anime. Anche se non li menzioniamo, tuttavia non li ignoriamo. Queste parole e questi atti sollecitano il nostro spirito critico ad interpretare, nel senso più cattoIico, cio che di primo acchito ci sembrava sospetto.

Pertanto, dopo un attento studio, si evince con certezza che il nuovo prevale sul tradizionale e che le vostre azioni, come le vostre parole, danno prova in modo irrefutabile di uno spirito irriducibile all'autentico spirito cristiano della Chiesa. Cio sembra, da principio, una specie di linea di condotta più pratica che dottrinale, più empirica che teorica; quel che, appunto, oso chiamare la vostra « eteroprassi »1. Ma quand'anche questa pratica non si manifesta nel vostro spirito in termini di dottrina, provoca nel pensiero della Chiesa un mutamento dottrinale, e si esprime nelle vostre stesse parole come una novità e una alterazione della fede. Noi saremmo portati a caratterizzarla come una vera « eterodossia ».

Ed è cosi vero che un Pontefice non puo agire altrimenti da come pensa, senza che subito venga a pensare come agisce.


(1) La parola coincide con il neologismo di Schillebeeckx : ortoprassi; cf. CRC 36 p. 5, 40-41.