LIBRO D'ACCUSA CONTRO IL “CCC”

OTTAVA ERESIA 
Errore sul sacerdozio comune,
come antitesi del sacerdozio gerarchico. 
La teodemocrazia contro Cristo
sommo Sacerdote e Re.

ARGOMENTO

SE, per miracolo dello Spirito Santo di Gesù Cristo ! questo catechismo potesse risparmiarsi le sue grottesche invenzioni eretiche, scismatiche, blasfeme e scandalose, sarebbe una grande gioia ! qui ad esempio, riguardo la Costituzione umana, visibile, gerarchica della Chiesa. Come tutto sarebbe semplice ! Notate la dolcezza di questo idromele :

LA COSTITUZIONE GERARCHICA DELLA CHIESA

874. È Cristo stesso l’origine del ministero nella Chiesa. Egli l’ha istituita, le ha data autorità e missione, orientamento e fine.

875. « E come potranno credere, senza averne sentito parlare ? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi ? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati ? » (Rm 10, 14-15) Nessuno, nè individuo nè comunità, può annunziare a se stesso il Vangelo. « La fede dipende... dalla predicazione. » (Rm 10, 17) Nessuno può darsi da sé il mandato e la missione di annunziare il Vangelo. L’inviato del Signore parla e agisce non per autorità propria, ma in forza dell’autorità di Cristo ; non come membro della comunità, ma parlando ad essa in nome di Cristo. Nessuno può conferire a se stesso la grazia, essa deve essere data e offerta. Ciò suppone che vi siano ministri della grazia, autorizzati e abilitati da Cristo. Da lui essi ricevono la missione e la facoltà ( la “ sacra potestà ”) di agire “ in persona di Christi Capitis ”. La tradizione della Chiesa chiama “ sacramento ” questo ministero, attraverso il quale gli inviati di Cristo compiono e danno per dono di Dio quello che da se stessi non possono nè compiere nè dare. Il ministero della Chiesa viene conferito mediante uno specifico sacramento.

Ecco ciò che è essenziale, luminoso, accessibile a tutti e propriamente ammirabile. Lasciamo perdere le concessioni alle mode attuali, l’ossessione di ribadire che nella Chiesa ogni ministero ha un « carattere di servizio », obbligando vescovi e sacerdoti a farsi « schiavi di Cristo », e va bene ! e dunque « liberamente schiavi di tutti », e va ancora bene... ma non i loro domestici, per piacere ! (876) Ed ecco ancora l’ossessione della “ collegialità ” (877).

In questo meraviglioso capitolo, armonioso, tranquillizzante, si parla del Papa, dei vescovi, del loro triplice potere divino d’insegnare, di santificare e di governare il gregge dei fedeli (880 e sg.). È riposante...

Ahimé, dopo la visione di questa santa gerarchia che agisce « nella Persona di Cristo Capo », si è ripiombati nell’in- cubo dall’evocazione delle grandezze e privilegi dei semplici fedeli di rango. E questo occupa pagine intere d’una esagerazione sempre crescente, ossessionante, fino ad arrivare ad uguagliare questi fedeli, in potere e dignità, alla Gerarchia, al di sopra anche della parte più santa del gregge, quella dei religiosi, assolutamente disdegnata !

I FEDELI LAICI

897. « Col nome di laici si intendono qui tutti i fedeli a esclusione dei membri dell’ordine sacro e dello stato religioso riconosciuto dalla Chiesa, i fedeli cioè, che, dopo essere stati incorporati a Cristo col Battesimo e costituiti Popolo di Dio, e nella loro misura resi partecipi della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, per la loro parte compiono, nella Chiesa e nel mondo, la missione propria di tutto il popolo cristiano. » Popolo di re, popolo di sacerdoti, popolo di profeti !

898. « La vocazione propria dei laici è di cercare il Regno di Dio, tramitte la gestione delle cose temporali [ma questa ricerca si fà più o meno bene !] e ordinandole secondo Dio... A loro quindi particolarmente spetta di illuminare e ordinare tutte le realtà temporali, alle quali essi sono strettamente legati, in modo che sempre siano fatte secondo Cristo, e crescano e siano di lode al Creatore e al Redentore. »

A parte l’esagerazione del proposito, che cosa c’è di così raro ? di regale, di profetico e di sacerdotale! il semplice dovere di stato, dalle virtù umili e nascoste ! Ma ecco il fiore all’occhiello, ahimé ! d’un discorso di Pio XII nell’euforia del 1946.

899 b. I fedeli laici si trovano sulla linea più avanzata della vita della Chiesa ; grazie a loro, la Chiesa è il principio vitale della società. Per questo essi soprattutto devono avere una coscienza sempre più chiara e non soltanto di appartenere alla Chiesa, ma di essere la Chiesa, cioè la comunità dei fedeli sulla terra sotto la guida dell’unico capo, il Papa, e dei vescovi in comunione con lui. Essi sono la Chiesa.

Testo spaventoso ! Sembra di ascoltare gli autocrati Leone XIII, Pio XI, che mettono il popolare dalla loro parte nel più grande disprezzo della fanteria della Chiesa, i parroci, i vicari, e dei suoi eroi, i religiosi e le religiose dalle mille opere, predicazioni, missioni, sofferenze e morti! Che rivoluzione d’orgoglio è mai uscita dalla teoria dell’Azione Cattolica del “ centro per il centro ” : orgoglio dei Papi, orgoglio dei militanti e dei loro cappellani, e disastro delle parrocchie, dei collegi, dei patronati, dei terz’ordini, delle missioni...

Ma lasciamo le grottesche incitazioni fatte ai laici in nome delle loro funzioni regali e profetiche. Applichiamoci a denunciare ciò che è loro suggerito dall’orgoglio satanico, con quest’idea assurda di un “ sacerdozio ” dato ad ognuno e a tutti, gratis prò Deo. Ascoltate questo :

LA PARTECIPAZIONE DEI LAICI ALL’UFFICIO SACERDOTALE DI CRISTO

901. « I laici, essendo dedicati a Cristo e consacrati dallo Spirito Santo, sono in modo mirabile chiamati e istruiti perchè lo Spirito produca in essi frutti sempre più copiosi. Tùtte infatti le opere, le preghiere e le iniziative apostoliche, la vita coniugale e familiare, il lavoro giornaliero, il sollievo spirituale e corporale, se sono compiute nello Spirito, e persino le molestie della vita [!] se sono sopportate con pazienza, diventano “ sacrifìci spirituali graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo ” (1Pt 2, 5); e queste cose nella celebrazione dell’Eucarestia sono piissimamente offerte al Padre insieme all’oblazione del Corpo del Signore. Così anche i laici, consacrano a Dio il mondo stesso, nella santità della loro vita, operando dappertutto un culto di adorazione. »

Ecco com’è che si ribalta l’edificio istituito da Gesù Cristo e si costituisce, separatemente dall’opera soprannaturale del clero e dei religiosi, ma perfino al di sopra di quella e di questi, una sfera di attività secolari, naturali, supposte soprannaturali, in virtù di un’invenzione di “ sacerdozio comune ” che non è altro che un accesso di vanità e un rovesciamento anticristo dell’ordine cattolico.

COS’É QUESTO SEDICENTE « SACERDOZIO COMUNE » ?

Questa assurda teoria, fondata su qualche brano non compreso della Sacra Scrittura, ha inizio con un disprezzo, che ho qui segnalato, per Gesù Cristo Sommo Sacerdote in favore di un sedicente Spirito Santo che non è altro che uno Spirito delle Tenebre. Il punto di partenza è un’idea modernista secondo cui Gesù, uomo come gli altri, venne consacrato per unzione dello Spirito in vista della sua missione di salvezza. Leggete questa assurdità.

436. Il Messia doveva essere unto dallo Spirito del Signore, ad un tempo come re e sacerdote ma anche come profeta. Gesù ha realizzato la speranza messianica di Israele nella triplice funzione di sacerdote, profeta e re.

Figlio di Dio, Dio lui stesso, Gesù non aveva nessun bisogno di alcuna consacrazione da parte di nessuno, foss’ anche del suo Santo Spirito! per essere il Messia, Sacerdote, Re e Profeta al di sopra di tutto e di tutti. Successivamente, seguendo la volontà del Padre suo e nell’unità con lo Spirito Santo, sceglierà dei discepoli designandoli quali suoi Apostoli e conferirà loro una parte della sua potenza per fondare la Chiesa, governarla, istruirla e santificarla. Questa Gerarchia, questo Sacerdozio provengono da Gesù, Uomo Dio, e da Lui solo, per formare l’Ordine sacramentale... del quale si parla in maniera ammirabile nel capitolo sul sacramento dell’ordine (1536 e seg.).

All’opposto di questo teocratìsmo sacerdotale, il democratismo ha lavorato l’opinione laica, tramite Lutero, Calvino e gli altri rivoluzionari anticlericali, antiromani, anticristi, per persuadere tutti che avendo Gesù di Nazareth, ricevuto dallo Spirito, nel giorno del suo battesimo, la sua missione di Salvatore del mondo per la sua unzione sacerdotale, regale e profetica, così ogni cristiano, divenuto fratello di Cristo per la sua fede e il suo battesimo, si trova esso stesso, senza alcuno sforzo particolare nè un impegno religioso, rivestito dello stesso sacerdozio, regalità e profezia, con Gesù Cristo, esattamente come lui ! Poiché lo Spirito soffia oggi come un uragno in tutti, senza che tu sappia da dove viene nè dove ti vuol portare...

1268. I battezzati sono divenuti «pietre vive» per «la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo » (1 Pt 2, 5). Per mezzo del Battesimo sono partecipi del sacerdozio di Cristo, della sua missione profetica e regale, sono « la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perchè proclami le opere meravigliose di lui » che li « ha chiamati dalle tenebre alla sua ammirabile luce » (1 Pt 2, 9). Il Battesimo rende partecipi del sacerdozio comune dei fedeli.

Quest’ultimo proposito, sottolineato nel testo come un dogma, non è fondato su nulla, au alcuna autorità conciliare, su alcuna tradizione, se non fosse quella di Lutero, di Calvino... e del Vaticano II ! Ed ecco questo “ Popolo sacerdotale ” (63), nel senso in cui, ancora oggi, la razza eletta pretende di esserlo, innalzato improvvisamente ad un’autorità e ad una santità al di sopra di tutto: 1273. Il sigillo battesimale abilita e impegna i cristiani a servire Dio mediante una viva partecipazione alla santa Liturgia della Chiesa e «a esercitare il loro sacerdozio» battesimale « con la testimonianza di una vita santa... e con una operosa carità» [LG, evidentemente : il Concilio].

1322. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l’Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore.

Il terzo stato sorpassa il secondo ordine e presto sottometterà il primo :

FEDELI DI CRISTO : GERARCHIA, LAICI, VITA CONSACRATA.

871. « I fedeli di Cristo sono coloro che, essendo stati incorporati a Cristo mediante il Battesimo, sono costituiti Popolo di Dio e perciò, resi partecipi nel modo loro proprio dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo, sono chiamati ad attuare, secondo la condizione propria di ciascuno, la missione che Dio ha affidato alla Chiesa da compiere nel mondo. »

Clero, religiosi, laici, tutti al punto di partenza !

872. « Fra tutti i fedeli, in forza della loro rigenerazione in Cristo, sussiste una vera uguaglianza nella dignità e nell’agire, e per tale uguaglianza tutti cooperano all’edificazione del Corpo di Cristo, secondo la condizione e i compiti propri di ciascuno. »

Ma ecco i laici spinti in avanti e i religiosi indietreggiati :

873. Le differenze stesse che il Signore ha voluto stabilire fra le membra del suo Corpo sono in funzione della sua unità e della sua missione. Infatti « c’è nella Chiesa diversità di ministeri, ma unità di missione. Gli Apostoli e i loro successori hanno avuto da Cristo l’ufficio di insegnare, santificare, reggere in suo nome e con la sua autorità. Ma i laici, resi partecipi dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo assolvono i loro compiti propri nella Chiesa e nel mondo, nella missione di tutto il Popolo di Dio. » Infine dai ministri sacri e dai laici « provengono fedeli i quali, con la professione dei consigli evangelici (...) sono consacrati in modo speciale a Dio e danno incremento alla missione salvifica della Chiesa ».

INFINE IL LAICATO OTTIENE LA VITTORIA, COME POPOLO SAVRANO.

Incredibile ma vero ! la Gerarchia assoggettata :

1546. Cristo, sommo sacerdote e unico mediatore, ha fatto della Chiesa « un Regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre » (Ap 1, 6). Hitta la comunità dei credenti è, come tale, sacerdotale. I fedeli esercitano il loro sacerdozio battesimale attraverso la partecipazione, ciascuno secondo la vocazione sua propria, alla missione di Cristo, Sacerdote, Profeta e Re. È per mezzo dei sacramenti del Battesimo e della Confermazione che i fedeli « vengono consacrati a formare... un sacerdozio santo ».

1547. Il sacerdozio ministeriale o gerarchico dei vescovi e dei sacerdoti e il sacerdozio comune di tutti i fedeli, anche se « l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano all’unico sacerdozio di Cristo », differiscono tuttavia essenzialmente, pur essendo « ordinati l’uno all’altro ». In che senso ? Mentre il sacerdozio comune dei fedeli si realizza nello sviluppo della grazia battesimale - vita di fede, di speranza e di carità, vita secondo lo. Spirito - il sacerdozio ministerale è al servizio del sacerdozio comune, è relativo allo sviluppo della grazia battesimale di tutti i crisitani. È uno dei mezzi con i quali Cristo continua a costruire e a guidare la sua Chiesa. Propio per questo motivo viene trasmesso mediante un sacramento specifico, il sacramento dell’Ordine.

1591. Tutta la Chiesa è un popolo sacerdotale. Grazie al battesimo, tutti i fedeli partecipano al sacerdozio di Cristo. Tale partecipazione si chiama « sacerdozio comune dei fedeli ». Sulla sua base e al suo servizio esiste un’altra partecipazione alla missione di Cristo : quella del ministero conferito dal sàcramento dell’Ordine, la cui funzione è di servire a nome e in persona di Cristo Capo in mezzo alla comunità.

1592. Il sacerdozio ministeriale differisce essenzialmente dal sacerdozio comune dei fedeli poiché conferisce un potere sacro per il servizio dei fedeli. I ministri ordinati esercitano il loro servizio presso il popolo di Dio attraverso l’insegnamento (munus docendi), il culto divino (munus liturgicum) e il governo pastorale (munus regendi).

ANATEMI.

I. Se qualcuno dice che il sacramento dell’ordine è una creazione della Chiesa e non un’istituzione divina di Cristo, che sia anatema.

II. Se qualcuno dice che il sacerdozio non dà autorità e potere a coloro che sono stati ordinati ma che provengono dal popolo che li ha scelti quali ministri, che sia anatema.

III. Se qualcuno pretende che il sacerdozio comune dei fedeli è un’istituzione democratica della Chiesa primitiva che una lunga repressione della Gerarchia episcopale aveva annientato e che è stata costretta, in questo secolo, a restaurare, che sia anatema.