LIBRO D'ACCUSA CONTRO IL “CCC”

TERZA ERESIA 
L’errore di un figlio di Dio unito a ogni uomo,
per sempre, attraverso i suoi misteri, 
che salva tutti infallibilmente.

ARGOMENTO.

“ NEL nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. ”

234. « Tutta la storia della salvezza è la storia del rivelar si del Dio vero e unico: Padre, Figlio e Spirito Santo, il quale riconcilia e unisce a sé coloro che sono separati dal peccato. »

Impegnato in questa visione di un mondo di salvati, il CCC inizia il suo secondo capitolo sul mistero di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Salvatore, con la preoccupazione principale di mostrare il carattere di perfetta riuscita di una tale impresa, divina e dunque necessariamente coronata da un totale successo, essendo tutto possibile a Dio.

Il CCC ci aveva successivamente già appreso che « tutti gli uomini sono legati alla colpa di Adamo... e che egli ci ha trasmesso un peccato dal quale tutti nasciamo contaminati e che è “ morte dell’anima ” » (403). Ma, « per questa “ unità del genere umano ”..., tutti sono coinvolti nella giustizia di Cristo » (404). Era promettente. È necessario però adesso che Cristo, oso dirlo, mantenga le promesse del Padre... o almeno che il CCC vinca la sua sfida e ci dimostri che Gesù è la salvezza effettiva di tutti gli uomini! Lì era l’amore infinito di Dio Padre che conduceva l’uomo universale alla sua meta, senza perderne uno solo ! scommessa insostenibile, come abbiamo visto. Qui, sarà dunque “ la rivelazione, la riconciliazione e l’unificazione operate da Cristo ” che otterranno un analogo successo, dal quale nessuno sarà escluso e tutti saranno salvati senza condizioni !

Le formule si concatenano l’una all’altra. Dopo aver dichiarato, senza la benché minima prova, il Creatore Padre di tutti gli uomini (268), e dunque nella situazione di doverli salvare tutti, il Figlio di Dio non sarà forse proclamato “ Fratello universale ”, titolo che lo ritiene responsabile e dispensatore della salvezza a tutti ?

È così che procede il CCC. Vi sono però due redattori che hanno seguito due strade diverse per le loro dimostrazioni o le loro affermazioni. È curioso. Una è perfettamente cattolica e ben fondata ma non porta necessariamente ad un risultato universale e necessario. L’altra ottiene subito un grande successo ma non è argomentata, direi anzi tenebrosa e io l’accuso di eresia materiale e formale.

Una cosa ancora più strana è che il veleno dell’eresia e l’idromele della dottrina ortodossa sono mescolati in maniera così integrata e allo stesso tempo così isolata che si ha l’impressione di sorprendere l’atto di un falsario che l’introduce in un testo onesto perchè vi si aggrovigli così come un serpente nella cesta di un neonato.

Evidenzierò l’eresia tra parentesi e in maiuscoletto, per meglio segnalare questa inquietante... curiosità.

GESU NELLA SUA INCARNAZIONE.

430. Gesù in ebraico significa : “ Dio salva ” (...). Cosi, in Gesù, Dio ricapitola tutta la sua storia di salvezza a vantaggio degli uomini.

432. È il nome divino che solo reca la salvezza, e può ormai essere invocato da tutti perchè, [MEDIANTE L’INCARNAZIONE, EGU SI È UNITO A TUTTI GLI UOMINI in modo che] « non vi è altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati » (At 4, 12).

In contrasto con questa strana novità, inclusa in testo mediocre ma ortodosso, ecco lo splendore della pura verità cattolica alla quale amo rendere omaggio :

460. Il Verbo si è fatto carne perchè diventassimo « partecipi della natura divina » (2 Pt 1, 4) : « Infatti, questo è il motivo per cui il Verbo si è fatto uomo, e il Figlio di Dio, Figlio dell’uomo: perchè l’uomo, entrando in comunione con il Verbo e ricevendo cosi la filiazione divina, diventasse figlio di Dio. » (Sant’Ireneo) « Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio. » (Sant’Atanasio) « L’Unigenito Figlio di Dio, volendo che noi fossimo partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura, affinchè, fatto uomo, facesse gli uomini dei. » (San Tommaso d’Aquino)

Queste parole sono di una straordinaria audacia; sono però perfettamente cristiane e cattoliche, riservando nell’opera di Cristo per la nostra salvezza, la parte indispensabile che ognuno ha nell’accettarla e nel consumarla in una meritoria e gloriosa unione di cuori !

LA NOSTRA COMUNIONE AI MISTERI DI DIO.

521. Tutto ciò che Cristo ha vissuto, Egli fa si che noi possiamo viverlo in Lui e che Egli lo viva in noi. [« CON L’INCARNAZIONE IL FIGLIO DI DIO SI È UNITO IN CERTO MODO A OGNI UOMO. »] Siamo chiamati a formare una cosa sola con Lui ; Egli ci fa comunicare come membra del suo Corpo a ciò che ha vissuto nella sua carne per noi e come nostro modello.

Le due tesi si succedono senza confondersi. Una è inumana, intollerabile e senza alcuna referenza eccetto il testo del Vaticano II, Gaudium et Spes, 22, § 2. L’altra si prolunga con uno straordinario sermone di San Giovanni Eudes che ne manifesta la pura verità e la bellezza mistica (521) !

Sono felice di farlo constatare : l’ortodossia ci viene presentata in tutte le pagine in contrapposizione alla novità. Ecco :

542. Tutti gli uomini sono chiamati [sottolineatura mia] a questa unione con Cristo.

543. Tutti gli uomini sono chiamati [sottolineatura mia] ad entrare nel Regno [...] destinato ad accogliere [sottolineatura ancora mia] gli uomini di tutte le nazioni. Per accedervi, è necessario accogliere la Parola di Gesù.

Si nota molto bene la tensione dialettica tra le due tesi: bisogna mostrare che tutti gli uomini entrano nella via di salvezza, o che sono già entrati nella salvezza ? Entrati, sono già salvi! Entrano, è il numero ristretto dei chiamati che sarà per questo eletto !

Ma ecco ciò che è decisivo nel senso cattolico :

545. Gesùinvita alla conversione, senza la quale non si può entrare nel Regno.

546. Gesù chiama ad entrare [...] ma chiede anche una scelta radicale, è necessario “ vendere ” tutto; le parole non bastano, occorrono i fatti.

Altrimenti è la soppressione, la dannazione.

CRISTO NEL SUO SACRIFICIO REDENTORE

Per cancellare questa triste impressione di fallimento, l’altra teoria riappare presto a proposito del sacrificio della Croce :

616. L’esistenza in Cristo della Persona divina del Figlio, che supera [e nel medesimo tempo abbraccia] tutte le persone umane [E LO COSTITUISCE CAPO DI TUTTA L’HUMANITA], rende possibile il suo sacrifìcio redentore per tutti.

È nuovamente il veleno nell’idromele.

618. La croce è l’unico sacrificio di Cristo, che è il « solo mediatore tra Dio e gli uomini » (1 Tm 2, 5). Ma, [POICHE NELLA SUA PERSONA DIVINA INCARNATA , « SI E UNITO IN CERTO MODO AD OGNI UOMO » (GS 22, § 2)], egli offre « a tutti la possibilità di venire in contatto, [NEL MODO CHE DIO CONOSCE], con il mistero pasquale » (GS 22, § 5). Egli chiama i suoi discepoli a prendere la loro croce e seguirlo (Mt 16, 24) [...]. Infatti egli vuole associare al suo sacrificio redentore quelli stessi che ne sono i primi beneficiari. Ciò si compie in maniera eminente per sua Madre, associata più intimamente di qualsiasi altro al mistero della sua sofferenza redentrice : « Al di fuori della croce non vi è altra scala per salire al cielo. » (Santa Rosa da Lima)

CRISTO NELLA SUA GLORIOSA RISURREZIONE.

Nuova irruzione dell’eresia :

654. La Risurrezione compie l’adozione filiale poiché gli uomini diventano fratelli di Cristo, come Gesù stesso chiama i suoi discepoli dopo la sua Risurrezione: « Andate ad annunziare ai miei fratelli. » Fratelli non per natura, ma per dono della grazia, [perchè questa filiazione adottiva procura una reale partecipazione alla vita del figlio unico], la quale si è pienamente rivelata nella sua Risurrezione.

Il pensiero barcolla un pò, da un senso all’altro, la causa diventa l’effetto e l’effetto la causa. In questa gnosi, la logica della ragione sprofonda con la realtà precisa dei misteri, oggetto della nostra fede. Tutto è valido per perorare in favore di questa eresia maggiore, priva di qualsiasi fondamento ma che regolerebbe tutti i problemi della nostra religione in un piatto quietismo e in un totale immoralismo. Ecco ciò che viene detto a proposito del matrimonio:

1612. L’alleanza nuziale tra Dio e il suo popolo Israele aveva preparato l’Alleanza Nuova ed eterna [nella quale il figlio di dio, incarnandosi e offrendo la propria vita, in certo modo si è unito a tutta l’umanità da lui salvata (GS22, §2)], preparando cosi le « nozze dell’Agnello » (Ap 19, 7-9).

Ciò dovrebbe spiegare e giustificare, secondo l’Autore, « l’inequivocabile insistenza di Gesù sull’indissolubilità del vincolo matrimoniale » (1615).

Questo brano aggiunge dunque ai precedenti, l’idea ancora inedita secondo la quale questa unione di Cristo a tutta l’umanità costituirebbe il legame indissolubile della nuova ed eterna Alleanza, con effetto dunque retroattivo, tra Cristo Sposo e non più la Chiesa visibile, gerarchica e, oso dirlo, sacramentale che stava per istituire, ma l’Umanità che costituisce invisibilmente la sua Sposa... mistica o fisica ? L’incertezza è totale sulla natura di questo legame che non ci viene mai precisato... e giustamente! essendo esclusa un’unione morale sulla base di un mutuo accordo. Rimane la possibilità di un’Alleanza per decreto divino unilaterale, una possessione mistica, costretta e forzata... ma salvatrice.

CONSIDERAZIONI DOGMATICHE

Andrebbe ancora bene se questa unione si consumasse in virtù dei meriti di Gesù Cristo nel suo sacrificio redentore per effusione della sua grazia capitale, accolta dalla fede nei sacramenti del Battesimo e dell’Eucarestia ! Ma questa strana “ unione ” così ottenuta da Cristo con tutti gli uomini, sembra essere una supplenza, immensa! e presto anche un sostituto automatico del battesimo, così come è enunciato nella Gaudium et Spes 22, l’unico documento, notatelo bene, che si può citare in favore di questa mostruosa eresia. Ebbene, cosa si merita la Gaudium et Spes ? Il disprezzo di ogni uomo di spirito e l’odio di ogni anima mistica.

1260. « Cristo è morto per tutti e la vocazione ultima dell’uomo è effettivamente una sola, quella divina, perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, col Mistero pasquale. » (GS 22, § 5) Ogni uomo che, pur ignorando il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, cerca la verità e compie la volontà di Dio come la conosce, può esser salvato. È lecito supporre che tali persone avrebbero desiderato esplicitamente il Battesimo, se ne avessero conosciuto la necessità.

Ma perchè andare a cercare così lontano delle ragioni per avere dell’audacia? In verità, è il nostro Papa Giovanni Paolo II che, nella sua enciclica Redemptor hominis del 4 marzo 1979, ha formulato in termini molto audaci questa novità che ritroviamo oggi meschinamente riproposta in testi fermamente cattolici e amputata essa stessa delle sue audacie più estreme : « SI TRATTA DI OGNI UOMO, precisava bene, PERCHÉ OGNIUNO É STATO INCLUSO NEL MISTERO DELLA REDENZIONE E GESU CRISTO SI É UNITO A OGNUNO, PER SEMPRE, ATTRAVERSO QUESTO MISTERO. » (n° 13) « PERCHÉ CRISTO SI É UNITO IN QUALCHE MODO ALL’UOMO, A OGNI UOMO SENZA ECCEZIONI, ANCHE SE QUESTO UOMO NON NE É COSCIENTE. » (n° 14)

Questa nuova gnosi si inserisce perfettamente nel “ piano di Dio ” così come lo illustra il CCC. Questa salvezza incondizionata e universale ci vale delle parole bellissime e affascinanti, ma speciose e fallaci ; ci invitano ad un quietismo mortale nell’opera della nostra salvezza eterna. Questa è la preghiera di Gesù secondo il CCC :

GESU PREGA.

2602. Egli porta gli uomini nella sua preghiera, [poiché egli ha pienamente assunto l’umanità nella sua incarnazione], e li offre al Padre offrendo se stesso. Egli, il Verbo che « si è fatto carne », nella sua preghiera umana partecipa a tutto ciò che vivono i « suoi fratelli » (Eb 2, 12).

2606. Tutte le angosce dell’umanità di ogni tempo, schiava del peccato e della morte, tutte le implorazioni e le intercessioni della storia della salvezza confluiscono in questo grido del Verbo incarnato. Ed ecco che il Padre le accoglie e, al di là di ogni speranza, le esaudisce risuscitando il Figlio suo. Cosi si compie e si consuma l’evento della preghiera nell’Economia della creazione e della salvezza. [...] È nell’Oggi della Risurrezione che il Padre dice: « TU sei mio Figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra ! » (Sal 2, 7-8).

Ciò nonostante, Gesù diceva in questa stessa preghiera sacerdotale: « Prego per loro; non prego per il mondo ma per coloro che tu mi hai donato, perchè sono tuoi. »

Temo che l’eresia, pezzo forte della gnosi che anima la catechesi postconciliare, trionferà nella Chiesa per mezzo di questo Catechismo d’orgoglio, quando vi leggo certe riflessioni trionfalistiche prive di timore e di amor di Dio, a gloria dell’uomo al quale Cristo si è unito per sempre :

1741. Con la sua croce gloriosa Cristo ha ottenuto la salvezza di tutti gu uomini. Li ha riscattati dal peccato che li teneva in schiavitù. « Cristo ci ha liberati perchè restassimo liberi. » (Gal 5, 1) In Lui abbiamo comunione con « la verità » che ci fa « liberi » (Gv 8, 32). ci è stato donato lo Spirito Santo e, come insegna l’Apostolo, « dove c’è lo Spirito del Signore c’è la libertà » (2 Cor 3, 17). Fin d’ora ci gloriamo della « libertà... dei figli di Dio » (Rm 8, 21).

Noi ? Chi ? Tutti ! tutti gli uomini. Mi sembra ascoltare Gesù che interrompe quest’inno insolente: « Voi ? Non vi conosco; andate via da me, operatori d’iniquità ! » (Mt 7, 23)

ANATEMI

I. Se qualcuno dogmatizza che Cristo si è in qualche modo unito all’uomo per mezzo della sua Incarnazione, a ogni uomo senza alcuna eccezione, anche se l’uomo non ne è cosciente, che sia anatema.

II. Se qualcuno dice che tutti e ognuno sono stati inclusi nel mistero della Redenzione e della Risurrezione, poiché Gesù si è unito ad ognuno per sempre attraverso questo mistero, che sia anatema.