Pellegrinaggio Santa Teresa del Santo Volto

29 aprile – 2 maggio 2015

Messa delle ore 9:00 nel Duomo di Chieri

Presentazione dei pellegrini francesi

Don Domenico ci ha chiesto di presentarci e lo facciamo di buon grado. Ma innanzitutto vogliamo ringraziarLa, carissimo Padre, per la Sua accoglienza cosi cordiale, nuova testimonianza della carità cattolica che riunisce da duemila anni i discepoli di nostro signore, da qualunque luogo del mondo vengano intorno alla Mensa Eucaristica e alla Vergine Maria Immacolata, riuniti nella stessa fede, nella stessa speranza e nello stesso cuore !

Per quanto riguarda il nostro pellegrinaggio, egli raduna le nostre Comunità dei Piccoli Fratelli del Sacro Cuore e pure 750 membri del Terz’ordine, intorno al nostro superiore fra’ Bruno di Gesù, il quale è in Francia il grande esperto della Sacra Sindone, dedicandosi a dimostrarne e a difenderne l’autenticità.

Egli partecipò a titolo di dotto esegeta ai lavori dei scienzati nell’anno 1978, dopo la campagna di misure degli scienzati americani 1. Poi ha inseguito e denunziato da 1988 la malafede dei esperti, in primo luogo il direttore del British Museum, che hanno « tramato » l’imbroglio della datazione al radiocarbonio C14 con l’unica volontà di distruggere la fede dei cattolici nell’autenticità della « nostra grande Reliquia », come diceva san Francesco di Sales, un’autenticità della quale avevano anche loro la certezza, come fra Bruno l’ha dimostrato, ma che odiavano.

Carissimo Rettore del Duomo, carissimi amici di Chieri, siate ben securi di questo : La Santa Sindone di Torino è la vera sindone di Nostro Signore Gesù Cristo ! Per questo motivo siamo venuti a Torino ad adorare questo primo Sangue della nostra Redenzione e rileggere sopra questa preziosa reliquia il « quinto Vangelo » della Sua Passione. E siamo felici di trasmettervi questa vera « Buona Notizia » : La Santa Sindone è proprio la santa sindone di Nostro Signore Gesù Cristo, lo stendardo della nostra salvezza. Fra’ Bruno di Gesù è colui che l’ha dimostrato, il nostro onore è di averne raccolto la verità.

Adesso con san Pietro possiamo dire : « Dio l’ha risorto, questo Gesù, ne siamo testimoni » (Actae 2, 32) È questa fede intera, è questa gioia che siamo venuti ricambiare con voi oggi.

Fra Gerardo della Vergine

Faccia a faccia con Dio

(Predica del giovedi 30 aprile 2015, nel Duomo di Chieri)

Carissimi fratelli e sorelle, cari amici,

Gli Ebrei salivano in pellegrinaggio a Gerusalemme per tenersi al cospetto del Volto di Dio. Cosi anche per noi. Con una grande differenza. Allorché il viso divino rimaneva invisibile in Isrele fino all’avvenimento di Nostro Signore Gesù Cristo, siamo in procinto di contemplarLo, noi sul Volto di Cristo impresso sulla Sindone.

Faccia umana burlata, velata; cosi come sta descritta nel racconto della Sua Passione: “ Allora alcuni cominciarono a sputargli adosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli : “ indovina? ”. I servi lo percuotevano. ” (Mc 1,65) Il volto tumefatto porta le tracce di questi cattivi trattamenti.

Ciò non toglie che questo Santo Volto è l’effigie della sostanza divina (Eb. 1,3). I discepoli hanno visto, sentito, toccato Gesù nella Sua carne che « non giova a nulla » (Giov ; 6,63) se non per raggiungere la Sua anima e per Ella il Cuore del Padre. E hanno testimoniato di quello che hanno visto e sentito. Sul Volto di Gesù, i discepoli vedevano gli stessi tratti della Faccia di Dio. « Se conoscete me, conoscerete anche il Padre : fin da ora Lo conoscete e Lo avete veduto ». (Giov. 14,7)

Filippo gli disse allora : « Signore, mostraci il Padre e questo ci basta. » Sbaglio grave, disconoscenza tragica, ostinata, che è ancora oggi quella del giudaismo rabbinico e, in seguito del Islam col pretesto del « monoteismo » : « Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo ? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire : Mostraci il Padre ? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me ? » (Giov. 14, 9-10). Dunque fanno proprio uno solo essere.

Gesù che è uomo è nello spirito puro che è il Padre ; e lui, il Padre che è lo Spirito, è nello essere corporale, quello che noi vediamo, sentiamo, tocchiamo, mangiamo e beviamo nella Santa Eucaristia.

Quando Gesù cammina, il Padre cammina con Lui. Dio va e viene nel Suo Figlio. E raggiunge ciascuno di noi, pellegrini, mentre noi Lo contempliamo sulla Santa sindone, nel Duomo, in una relazione personale, cuore a cuore.

Orbene lo specchio del cuore, sarebbe il viso, ci insegna la sapienza: « Come il riflesso del volto nell’acqua, cosi il cuore dell’uomo per l’uomo. » (Prov. 27, 19).

Mentre lo guardiamo, lui ci guarda.

Ne va per ciascuno di noi in questo pellegrinaggio, come per la regina Ester presentadosi al re Assuero alla corte di Susa : « Apppariva Rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come pervaso d’amore, ma il suo cuore era stretto dalla paura. Attraversate una dopo l’altra tutte le porte, si trovò allapresenza del re. Egli era seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre preziose, e aveva un aspetto molto terribile. Alzò il viso splendente di maestà e guardò in un accesso di collera. La regina si senti svenire, mutò il suo colore in pallore e poggiò la testa sull’ancella che l’accompagnava. » (Est. 5, 1b- -3)

È l’allegoria del Antico Testamento, del regime dell’Alleanza mosaica, la quale nessuno puo vedere Dio senza morire. Il re Assuero è la figura di Dio. Ma la regina Ester ci fa entrare nel Nuovo Testamento, essendo la figura dell’Immacolata Vergine Maria, plena di grazia, oggetto delle predilezioni divine. Vedendola « Dio volse a dolcezza lo spiroto del re ed egli, fattosi ansioso, balzò dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finché non si fu ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole : che c’è Ester ? Io sono il tuo fratello ; fatti corraggio, tu non devi morire, il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati ! Alzato lo scettro d’oro, lo posò sul collodi lei, la bacciò e le disse : « Parlami ! ». Allora ella Gli disse : « Ti ho visto, signore, come un angelo di Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto è pieno d’incanto » (Est. 5, 3-9)

Che bello! C’era un proverbio in Israele secondo il quale : « Nello splendore del volto del re è la vita, il suo favore è come nube di primavera. »

Benché Dio non sia un uomo - non ancora nel Antico Testamento ! - e nessuna creatura possa dare una idea della Sua Gloria, ha tuttavia come un uomo, disegni ed intenzioni, specialmente la volontà d’entrare in comunione colla sua creatura come lo mostra tutta la Storia Santa. Ha dunque, anche Lui, un cuore che l’espressione della « Sua Faccia » riflette. Egli può, a turno, mostrarlo nella sua benevolenza o nasconderlo nella sua collera. È quello che sperimentiamo contemplando la Santa Sindone.

Colui che amava Gesù lo trova bello sulla sua Santa Sindone, con il suo occhio destro cosi dolce, e con questa bocca per baciare il figlio che verra piangendo a chiedere perdono.

Questa bellezza mi colpisce m’incoraggia a fare il bene, me povero peccatore. Mi affeziona a quest’immagine e non voglio mai separarmene, tutti i giorni della mia vita fin dall’ora della mia morte. Il nostro Padre Grorges de Nantes non la lasciò dall’età di dodici anni quando la ricevette per la prima volta. Ne ha fatto la sua immagine di ordinazione, ha difeso la Santa Sindone contro i suoi nemici, scriba e farisei increduli del nostro tempo, e finalmente identificandosi tanto con questo « Modello unico » che non abbiamo potuto fare altra immagine mortuaria per lui che la riproduzione di questo Santo Volto, con questo kerygma : « La Sua morte ci parla di resurrezioni, la Sua Risurrezione ci invita a morire. »

Santa Teresa di Gesù Bambino del Santo Volto, aveva una grandissima devozione per il Santo Volto, anche prima della sua rivelazione per mezzo della fotografia della Santa Sindone. Non si stancava di contemplare una riproduzione della « Veronica » conservata a Roma, che è probabilmente una copia di quella reliquia. La sua sorella maggiore racconta nelle Derniers entretiens : « Per festeggiare la Trasfigurazione di Nostro Signore, il 6 agosto 1897, avevamo preso il Santo volto della capella che tanto amava e appeso il quadro circondato di fiori e di lumicini alla sua destra, sul muro. Mi disse, guardando l’immagine :

« Quanto bene ha fatto Nostro Signore chinandi gli occhi per darci il Suo ultimo ritratto ! POICHE’ GLI OCCHI SONO LO SPECCHIO DELL’ANIMA, SE AVESSIMO INDOVINATO LA SUA ANIMA, SAREMMO MORTE DI GIOIA. Ahime! Quanto bene mi ha fatto questo Santo Volto nella mia vita ! Mentre componevo il mio cantico “ Vivere di amore ! ”, mi aiutò per farlo con una grande facilità. Ho scritto a memoria, durante il mio silenzio della sera, le quindici strofette che avevo composto senza brutta copia nella giornata. Questo giorno, recandomi al refettorio dopo l’esame, avevo appena composto la strofetta : “ Vivere d’amore è asciugare il Tuo Volto e ottenere dei peccatori il perdono. Glielo repetei, passando, con molto amore. Guardandolo ho pianto d’amore. »

« Disse ancora lo stesso giorno queste parole d’IsaÏa : “ Chi avrebbe creduto alla Sua parola ? Non ha più apparenza né bellezza, ecc. ” hanno fondato tutta la mia pietà. Anch’io volevo essere senza bellezza, sola per pigiare l’uva nel torchio, ignota da ogni creatura. »

Il profeta Isaïa annunziava infatti che il Messia sarebbe nella Sua Passione come il vignaiolo che pigia l’uva nel torchio per estrarne il succo dal quale farà il vino. È quello che ha fatto Gesù, e il succo dal quale ha fatto il nostro vino è il Suo Prezioso Sangue. Perciò, santa Teresa scriveva a Céline :

“ Come Cecilia cantiamo nel nostro cuore un cantico melodioso al nostro Amato ! Il canto della sofferenza unita alle Sue sofferenza è quello che incanta quanto mai il Suo Cuore ! Gesù arde d’amore per noi... guarda il Suo Volto adorabile !.... Guarda questi occhi spenti e chinati !... Guarda queste piaghe... Guarda Gesù nel suo Volto... Lo si vede cosi come ci ama. ” » (il 4 aprile 1889)

Tutta piena di quest’amore, Céline ne ha fatto una meravigliosa immagine di devozione quando il negativo fotografico della Santa Sindone svelò il ritratto di Gesù al mondo, poco dopo la morte di Teresa.

Papa Francesco non si stanca di dirci che Gesù ci guarda, mi guarda, si : Io, tu, lui.... Allora è quello che fa sgorgare le lacrime : vedere questo Volto cosi buono, cosi bello, cosi dolce, sfigurato per la tortura sopportata al momento della Sua Agonia, della Sua Passione e della Sua Crocifissione per la mia salvezza... È a questo prezzo che mi ha liberato dall’inferno. Come lo diceva il nostro Padre nella sua tanto bella, tannto commovente Via Crucis del 1974 all’undicesima stazione, Gesù è fissato sulla Croce :

« Comincia l’orribile supplizio. Non devo figurarmi gridi, lacrime, suppliche al boia, chiedendo che abbia pietà di te, gesti dementi per difenderti, oh Gesù. Nessun segno di smarrimento fu dato a quest’istante terribile, veramente inumano, né per Te, né per nessuno dei tuoi. Devo immaginare, per quanto posso immaginare tale scena, il mio Salvatore e il mio Dio nella Sua serena maestà, sottomettendosi a questo trattamento barbaro con intera docilità. Come l’agnello che non lancia né grido né gemito, e si lascia condurre e portare sull’altare del sacrificio. »

È questo il santo abbandono manifestato dal Volto che Gesù ci ha lasciato sulla Sua Sindone.

“ La Vergine Maria mostra come il Suo Figlio, una dignità sovrumana. Il suo dolore è interno e se le sue lacrime sgorgano, se il suo viso è pieno di mortale tristezza, Ella mostra un coraggio eroico che imporre a tutti il rispetto e che si comunica ai poochi fideli che la circondano.

« Ti distendono sulla Croce di legno, ti distendono le braccia e le gambe. Con qualche colpo di martello, oh mio Dio, conficcano i chiodi nelle tue mani e tui piedi. La sofferenza è aguzza, ma da parte tua c’è soltanto dolcezza ed abandonno. La Vergine Maria si rifugia nella preghiera. Essa offre il dolore del Figlio Suo, per la mia salvezza. Quanto duro è pensare che la mia redenzione avvenne a questo prezzo. Ah, che questo mi serve di lezione, per non peccare più !

« Allora hanno alzato la Croce e anche Gesù crocifisso. Alzati sul mondo per offrire a Dio il sacrificio della riconciliazione definitiva. Alzati sul mondo per predicare agli uomini l’amore misericordioso, il perdono infinito del suo Dio. Lo hai detto : « Quando sarò alzato dalla terra attirerò tutto verso di me ! » Non avevi rivelato cosa sarrebbe stata questa esaltazione di dolore e di obbrobrio. Ma la gloria è più grande, il Cuore si manifesta meglio su questo patibolo d’infamia che su qualunque trono. “ Trahe me, post te curremus !  ” Si ! Attirateci tutti noi verso di Te, andiamo tutti ai piedi della Croce ... »

Cosi sia !