LIBER ACCUSATIONIS SECUNDUS

Voi siete un modernista
che riducete Roma a sede dell’Anticristo

BEATISSIMO Padre, avete creduto di fare sicuramente una cosa geniale, e senza dubbio avendo per fine la maggior gloria di Dio e il bene della Chiesa, ma contrastando i moniti solenni dei vostri più augusti predecessori, volendo riconciliare l'umanesimo moderno ateo e il cristianesimo plurisecolare ; questa è l'opera accanita della vostra vita. In particolare, avete voluto affrontare il marxismo sul suo stesso terreno e spingerlo alle sue estreme conseguenze, con simpatia, per convertirlo piuttosto che combatterlo e anatematizzarlo, senza risultato né profitto.

A questo fine, dovevate di conseguenza accettare la loro critica della religione e adoperarvi dapprima per purificarla, poi per riformarla. Allora potevate condurre l'avversario cosi pacificato, mediante una dialettica serrata, a comunicare, ossia a condividere, la vostra fede. Bisognava accettare l'umiliazione di Dio, la “ morte di Dio ”, giustificata però dalla promessa del suo trionfale ritorno, della sua “ risurrezione ” nella pienezza del mondo moderno.

Avete impegnato tutta la vostra vita in questa creazione intellettuale di una dialettica umanistica e cristiana, mentre ne applicavate la theoria in una praxis che ne doveva essere la costante verifica e, fin d'ora, la realizzazione storica. La vostra etica novatrice vi dettava questa pastorale rivoluzionaria che vi ha valso l'accesso al Ministero supremo. E da questa cattedra insegnate il vostro umanesimo secolarista mentre ne spingete avanti la realizzazione in tutti i campi e a tutti i livelli della vita della Chiesa.

Ora, questa teoria e questa pratica sono state da tre quarti di secolo - in virtù della più importante Enciclica del più santo dei papi dei nostri tempi moderni - denunciate, riprovate, condannate, proibite dalla Chiesa in quanto sono « la sintesi di tutte le eresie », causa inevitabile della distruzione radicale della religione, della Chiesa e della stessa civiltà umana, senza che nulla possa sopravvivere, assolutamente nulla.

Beatissimo Padre, leggere l'Enciclica Pascendi dominici gregis di san Pio X significa, ad ogni pagina, ascoltare il Papa di sempre, penetrare il pensiero e l'opera del Papa di un momento, del Papa di oggi, per denunciarli e ordinare che tutta la Chiesa fugga tale dottrina e tali opere, si separi da un tale eresiarca per conservare la sua fedeltà a Gesù Cristo, giudice dei vivi e dei morti.

Leggete piuttosto quest'esposizione della vostra tattica e delle vostre illusioni, dei vostri errori e delle loro disastrose conseguenze, rivelate in quest'Enciclica pagina dopo pagina.

UNA TATTICA CONDANNATA ALLO SCACCO

I nemici della Croce di Cristo - dice il santo Papa Pio X - impiegando un'arte del tutto nuova e sommamente perfida, si sforzano di annientare la energia vitale della Chiesa e addirittura di rovesciare da cima a fondo il Regno di Cristo. Questi nemici, operatori di errori, si nascondono nel seno stesso e nel cuore della Chiesa, nemici tanto più temibili proprio in quanto lo sono meno apertamente. Essi affrontano la fede, la stessa divina religione, atteggiandosi a riformatori della Chiesa... Nemici della Chiesa, lo sono di certo, e non ve n'è di peggiori.

La loro tattica consiste nell'amalgamare in se stessi il razionalista e il cattolico, con un'abilità così raffinata da poter ingannare facilmente gli animi sprovveduti. Contemporaneamente, la loro vita piena di attività, la loro assiduità e ardore per ogni genere di studi, i loro costumi raccomandabili ed esteriormente ornati di grande pietà e di obbedienza, portano a compimento l'imbroglio. Essi fanno di tutto affinché si attribuisca al loro puro zelo per la verità ciò che invece è unicamente frutto di testardaggine e di orgoglio.

UNA DIALETTICA GIÀ RIPROVATA

Ora, la prima testa di quest'idra di Satana che san Pio X si accinge a vincere, é appunto quella del filosofo agnostico, la quale sostiene che la ragione è chiusa nella sfera dei fenomeni, deducendone che Dio non è affatto un personaggio storico, un attore visibile, percepibile mediante le sue opere, appartenente al nostro universo scientifico e alla nostra storia.

Pio X riprova questo ateismo scientifico e storico in forza del quale il modernista passa al campo avversario, non esitando a bandire Dio dall'ambito umano e ad escludere da ogni conoscenza scientifica la teologia e la religione naturale, la dimostrazione apologetica cristiana, infine la Rivelazione divina stessa, che pure s'impongono a tutti e reclamano da tutti la loro adesione in relazione alla salvezza.

Ma il santo Papa riprova con pari veemenza l'altra faccia di questo stesso errore, quella dell'immanenza vitale che ristabilisce, risuscita ! dal più profondo della coscienza e nella vita vissuta di ogni uomo, quella religione che il modernista aveva escluso dalla realtà fisica e storica. Qui Dio diventa oggetto e causa intima di quel sentimento in virtù del quale “ in qualche modo l'uomo si unisce a Dio ”. Questa fede è contemporaneamente illuminazione e rivelazione ; è dunque autosufficiente e succede vantaggiosamente, oggi, al “ teismo ” di ieri, ai suoi insegnamenti ecclesiastici, ai suoi riti sacramentali e liturgici, alle sue leggi e alle sue discipline morale e legali. Infatti tutto deve evidentemente sottomettersi a questa coscienza religiosa, perfino l'autorità suprema nella sua triplice manifestazione dottrinale, liturgica, disciplinare.

II motivo è semplice. Quest'esperienza mistica, intima e vivente, riscopre e riplasma senza sosta, in un'intuizione inesauribile del divino, le parole e gli eventi della Salvezza, donando loro il vero senso eia loro esatta portata attuale, interpretando e trasfigurando ogni cosa secondo luci enormemente superiori ai metodi ciechi e alle usanze dogmatiche e giuridiche della Chiesa.

Magnificamente assente nei campi secolari della filosofia naturale, delle scienze razionali e della politica o sociologia, la fede modernista è in compenso presente dovunque quale creazione spontanea e universale del più profondo sentimento umano. Così essa è umanista, naturalista, universale, laica. Se è ancora una religione, del tutto interiore, non lo è se non in quanto frutto specifico e spontaneo di una grazia naturale ugualmente dispensata a tutti gli uomini. Così essa si serve dei dogmi e dei riti delle varie religioni come di simboli e strumenti per la sua vita più profonda, eternamente alla ricerca di forme più perfette.

DENUNCIATA L'INTERA VOSTRA ERESIA

Beatissimo Padre, non potrei far altro che proseguire fino alle ultime pagine la lettura di quest'Enciclica, animata dalla saggezza e dalla forza poco comuni di questo santo Papa, per fare il giro del vostro pensiero e delle vostre opere. Mi fermerò soltanto su questo paragrafo che colpisce a morte il vostro sistema e che dovrebbe persuadervi di mutarlo :

« Tale è, Venerabili Fratelli, il modernista considerato come filosofo. Se ora lo consideriamo in qualità di credente, e vogliamo conoscere in che modo, nel modernismo, il credente si differenzi dal filosofo, conviene osservare che, quantunque il filosofo riconosca per oggetto della fede la realtà divina, pure questa realtà non l'incontra altro che nell'animo del credente, come oggetto di sentimento e di affermazione ; che poi essa esista o no in sé medesima fuori di quel sentimento o di quell'affermazione, a lui non importa affatto.

« Per contro il credente ha come certo e indubitato che la realtà divina esiste di fatto in se stessa, né dipende minimamente da chi crede. Se poi cerchiamo qual fondamento abbia quest'asserzione del credente, i modernisti rispondono : l'esperienza individuale. Ma nel dir ciò, se si differenziano dai razionalisti, cadono nell'opinione dei protestanti e degli pseudo-mistici. Così infatti essi ne parlano : nel sentimento religioso si deve riconoscere quasi una certa intuizione del cuore, la quale mette l'uomo in contatto immediato con la realtà stessa di Dio, e gl'infonde una tale persuasione dell'esistenza di Lui e della sua azione tanto interiore che esterna all'uomo, da sorpassare di gran lunga ogni convinzione scientifica.

« Quanto siamo qui lontani dagl'insegnamenti cattolici ! Simili vaneggiamenti già li udimmo condannati dal Concilio Vaticano I. Con siffatte teorie, congiunte agli altri errori già ricordati, si spalanca la strada per l'ateismo. » 1

QUESTA E' LA VOSTRA SUPREMA E DEFINITIVA CONDANNA

Avete dunque annientato la religione in genere, e più precisamente il cristianesimo e particolarmente la nostra fede cattolica, scacciandola da tutto il campo della filosofia, della scienza e della storia, compresa la Storia sacra e la divina Rivelazione. Avete così fatto combutta con i razionalisti atei, con quegli umanisti secondo i quali tutto nel mondo appartiene all'Uomo, e all'Uomo soltanto, per il suo vantaggio e per la sua gloria.

Così facendo, tradite la Chiesa e la costringete a ritornare nel santuario segreto della coscienza individuale per non uscirne mai più. Se le viene permesso ancora di esprimersi pubblicamente, per il solo fatto di manifestarsi così al mondo, ella deve rinunciare a non far apparire nulla dei suoi incomparabili e esclusivi titoli divini, per non essere tollerata che grazie ai diritti dell'uomo alla libertà di pensiero e di azione.

Il fine che vi proponevate, in questo martirio imposto alla Chiesa, al Cristo nel suo Corpo mistico, era, come scriva san Pio X, quello di spingere il non credente a fare l'esperienza della religione cattolica, esperienza che non lo disturberebbe più in alcun modo nelle sue idee e nelle sue abitudini da umanista. Ma vedete il risultato : nessuno giunge ad aderire alla nostra santa religione mediante tali vie, innanzitutto perché quest'esperienza intima non esiste, quale voi la proclamate e la garantite assurdamente ad ogni uomo di buona volontà, ma soprattutto e più ancora perché nessun uomo di buon senso stimerà né abbraccerà mai una religione che i suoi apostoli, i suoi vescovi e perfino il suo Capo supremo maltrattano in questo modo costringendola a scomparire da ogni campo della sapienza, delle scienze e della vita pubblica nel quale, al contrario, se fosse divina, dovrebbe risplendere e governare tutto.

Ho detto abbastanza per stigmatizzare il vostro modernismo come il peggiore di tutti quelli che il nostro secolo ha visto proliferare liberamente, ahimé, nella Chiesa : sia per il carattere estremo del vostro sistema teorico e pratico, sia per l'autorità suprema che vi è stata conferita non certo da Gesù Cristo ma dal Demonio per imporlo oggi a tutta la Chiesa di Dio, costringendoci a pensare che sia giunto quel tempo preannunciato da Nostra Signora a La Salette, tempo in cui « Roma perderà la fede e diventerà sede dell'Anticristo. » 2


(1) San PIO X, Enciclica Pascendi, cit., cfr. DENZINGER-BANNWART, cit., nn. 2079 ss.

(2) Cfr. Pour servir à l'histoire réelle de La Salette, N.E.L., Paris 1963, p. 78.