Gesù !

LIBER ACCUSATIONIS SECUNDUS

L'accusa

BEATISSIMO Padre,

Allo stesso modo e per le stesse gravi ragioni che, dieci anni or sono, mi avevano indotto a presentare un LIBRO DI ACCUSA contro Paolo VI per eresia, scisma e scandalo, e a portarglielo io stesso, accompagnato da numerose e degne persone, il 10 aprile 1973 - libro di cui oggi non ritratto nulla e che ritengo mio dovere consegnarvi ufficialmente ad eterna testimonianza della fede del popolo di Dio levata contro le eresie, gli scismi e gli scandali di quel funesto pontificato - per ragioni ancora più gravi e in circostanze anche peggiori, sono spinto a formulare contro la Vostra Persona, nonostante la mia indegnità e il mio nulla, le stesse accuse fino ad allora inaudite nella Chiesa romana. Tanto che questo SECONDO LIBRO D'ACCUSA potrà sembrare la ripetizione del primo : fatto comprensibile, visto che voi vi volete e vi dichiarate figlio spirituale e continuatore di Paolo VI, nel riprendere e nel proseguire ciò che gli avevo imputato come eresia, scisma e scandalo. Eppure ne costituisce l'aggravamento, perché ciò che in lui erano ipotesi audaci, innovazioni spettacolari, parole vane, insomma eteroprassi, è in voi un blocco cementato di tesi filosofiche, di progetti e di decisioni che definiscono strettamente una categorica eterodossia.

Occorre dirvelo in faccia, Beatissimo Padre, che la vostra religione non è più quella della Chiesa cattolica romana, l'unica Chiesa di Cristo, di cui voi siete il Capo. La vostra religione è la religione dell'uomo che si fa dio e non più la religione del Dio Figlio di Dio che si è fatto uomo : perché l'una esclude l'altra. Occorre che qualcuno si levi nella Chiesa ed osi dirvelo apertamente, pubblicamente, senza mezzi termini né esitazioni, poiché è in causa la verità rivelata da cui dipendono i nostri beni supremi : il nostro fine ultimo, l'onore della Chiesa e la futura credibilità del suo magistero infallibile, la salvezza delle nostre anime, la pace della nostra coscienza ribelle al vostro insegnamento, e infine, Beatissimo Padre, la vostra stessa salvezza, seppure la vostra anima si degni di avvantaggiarsi di questa denuncia. Poiché nessuno tra i figli della Chiesa, a maggior ragione nessuno dei suoi Pastori, dei suoi Pastori supremi, può salvarsi, se non ha la più pura, leale ed intera fede cattolica.

Voi, infatti, non siete più cattolico, non siete più cristiano - il che è lo stesso - benché rimaniate di nome e di fatto il Sommo Pontefice di questa Chiesa di cui voi rifiutate profondamente, intellettualmente e volontariamente, la fede e l'unità. Certo, voi siete l'idolo delle folle, in parte grazie alle forze padroni dell'opinione detenute nel loro insieme da quei peggiori nemici della Chiesa e da quei modernisti di cui voi siete il protettore e il complice ; questa gente vi risparmia perché vi domina e vi tiene in loro balia. In parte, voi regnate sulle folle cattoliche o credenti perché alternate e mescolate al vostro piatto umanesimo molti discorsi apparentemente cristiani e grandi manifestazioni di pietà. E' anche certo che i nostri vescovi e numerosi sacerdoti provenienti dalle file dell'Azione Cattolica, in molti Paesi, tra cui il vostro e il mio, da un quarto e perfino da mezzo secolo, sono corrosi dal modernismo e dal progressismo. Del resto, la credulità dei fedeli è infinita allorché ascoltano il Papa, cosa che non potrebbe venir loro troppo rimproverata.

Ho un fatto, un testo che puntelli simili accuse ? Ne ho cinquecento, Beatissimo Padre, e non ne anticiperò che uno solo, sul quale sono pronto ad impegnare tutta la mia fede, tutta la mia vita, sul quale potrebbe giudicarsi tutta la causa. E' uno dei vostri temi correnti : quello della Regalità di Gesù Cristo, regalità che non è quella di un Dio fatto uomo, ma, per Voi !, quella dell'Uomo che proclamate dio. Voi invocate il Cristo, voi sminuzzate i Vangeli per spogliare Dio dei suoi attributi divini e regali al fine di rivestirne l'uomo, l'Uomo divenuto vostro idolo, oggetto del vostro culto e del vostro servizio, del vostro amore e della vostra lotta. Chiamo a testimonianza ciò che resta di fede cattolica nella vostra anima e nell'anima dei cardinali e dei ministri dei dicasteri competenti che verranno a conoscenza della mia denuncia. Metto in causa l'Autorità della Chiesa, la sua santa gerarchia, il suo popolo fedele, ingiungendo loro, tutti e ciascuno, per quanto è nel mio impotente potere, ma nel Nome di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, di dire apertamente e chiaramente se tale umanesimo sostituito al cristianesimo ortodosso e cattolico è degno della loro approvazione ed adesione totale e senza infingimenti, o se merita l'anatema. Da ciò si deciderà questo straordinario processo da cui una delle parti uscirà giustificata e l'altra condannata, l'una santificata dalla prova e l'altra, a meno di resipiscenza, ritrattazione pubblica e riparazione proporzionata, votata alle fiamme dell'inferno e alla sua dannazione eterna.

Che i Santi Cuori di Gesù e di Maria ci assistano !