XXIV CONGRESSO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA MARIANA INTERNAZIONALE
LA MADONNA DI FATIMA E
IL VATICANO II : DISACCORDO TOTALE
di frà Francesco di Maria degli Angeli
DOCUMENTAZIONE CRITICA DI FATIMA :
70 ANNI DI PRATICHE... MISCONOSCIUTE
LA prima parte della sessione plenaria del Congresso trattava dei documenti di Fatima.
Il suo principale oratore fu il canonico Luciano Coelho Cristino. Licenziato in teologia dogmatica e in storia ecclesiastica alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, licenziato in storia all’Università di Coimbra, cappellano del Santuario di Fatima, dal 1975 al 2013 egli fu il direttore del suo Servizio di Studi e di Diffusione, ossia il responsabile degli archivi del Santuario e della loro pubblicazione; per giunta, egli è membro della Commissione storica del processo di beatificazione di suor Lucia e membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.
Al suo arrivo al Santuario, all’inizio degli anni 1970, egli aiutò il padre Joaquìn Alonso, esperto ufficiale di Fatima, a compiere la sua monumentale opera intitolata FATIMA, TESTI E STUDI CRITICI in 24 volumi, la cui pubblicazione fu rinviata sine die nel 1974 da mons. Alberto do Amaral, il nuovo vescovo di Fatima nominato da Paolo VI, perché – diciamolo senza indugi – le rivelazioni della Vergine di Fatima non si accordavano con le riforme della Chiesa decretate dal Concilio Ecumenico Vaticano II.
Dopo la morte del padre Alonso, il canonico Cristino ne sotterrò l’opera e, dal 1992 al 2013, pubblicò una nuova “DOCUMENTAZIONE CRITICA”, in quindici tomi (8.217 pagine), realizzata sotto il patrocinio scientifico dell’Università Cattolica Portoghese.
Durante il nostro Congresso, il 7 settembre 2016, egli presentò la nomenclatura della sua DOCUMENTAZIONE CRITICA DI FATIMA (edizioni del Santuario di Fatima). Fra gli altri documenti, essa contiene anche tutti gli articoli su Fatima pubblicati, dal 1917 al 1930, dalla stampa portoghese anticlericale: articoli menzogneri, redatti da massoni, contenenti bestemmie su bestemmie.
Perché mai averli scrupolosamente raccolti e riprodotti?
Questa nuova “documentazione critica” non è la ripresa e il compimento di quella preparata dal padre Joaquìn Alonso, la quale conteneva 5.396 documenti che partivano dalle origini e arrivavano fino al 12 novembre 1974. Essa invece copre un periodo più limitato, dal 1917 al 1930, e si ferma al riconoscimento canonico delle apparizioni del 1917, subito dopo la teofania di Tuy (13 giugno 1929): ossia proprio al momento in cui suor Lucia, ormai ventitreenne, comincia a compiere la propria missione, domandando al Santo Padre la consacrazione della Russia e l’approvazione della devozione riparatrice dei 5 primi sabati del mese.
Questa “nuova documentazione” è “una edizione espurgata... della verità”, come prevedeva l’abbé de Nantes (C.R.C., n. 276, settembre 1991, p. 25). Essa occulta i documenti riguardanti gl’innumerevoli tentativi fatti da suor Lucia per far conoscere alla Gerarchia le richieste della Madonna, tentativi che vanno dal 1930 al 2000, ossia durante 70 anni!
Inoltre, tutte le rivelazioni posteriori al 1930 sono messe sotto il moggio, in particolare l’avvertimento di Nostro Signore datato agosto 1931: “Essi non hanno voluto ascoltare la mia richiesta! Fa’ dunque sapere ai miei ministri che, dato che seguono l’esempio del re di Francia ritardando l’esecuzione della mia richiesta, essi li seguiranno anche nella sventura. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria” (cfr. Fra’ Francesco di Maria degli Angeli, SUOR LUCIA CONFIDENTE DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, Edizioni CRC, 2014, p. 213).
BRIGANTAGGIO.
In questa prima mattinata del Congresso, la conferenza del canonico Cristino fu seguita da un intervallo di domande al relatore presentate su fogli volanti. Il canonico ne lesse una: “ Quali sono le fonti più sicure? Gli interrogatori del parroco nel 1917 o le MEMORIE DI SUOR LUCIA ?”
Risposta : “Le MEMORIE saranno esaminate più tardi durante il Congresso”.
Altra domanda: “Suor Lucia ha avuto rivelazioni dopo il 1917?”
Risposta : “ Non posso parlarne; ci sono molti documenti”.
Il moderatore: “Dunque, lei ammette che suor Lucia ha avuto, dopo il 1917, rivelazioni che non sono ancora accessibili al pubblico”.
Risposta: “Nelle edizioni delle sue Memorie redatte dalla vice-postulazione, vi sono annessi due testi: l’uno sulle apparizioni di Pontevedra, l’altro su quelle di Tuy”.
Io avevo scritto la seguente domanda:
“La Documentazione critica di Fatima, che lei ha pubblicato copre il periodo dal 1917 al 1930. Quella del padre Joaquìn Alonso, della quale lei ha parlato all’inizi della relazione e che rimane inedita, copre il periodo dal 1916 al 1974. Vi si trovano le lettere di suor Lucia, nelle quali chiede al Santo Padre la consacrazione della Russia e l’approvazione della devozione riparatrice dei primi sabati del mese. Non sarebbe urgente pubblicare queste lettere, per far conoscere tali richieste che non sono ancora state esaudite?
« Fra’ Francesco di Maria degli Angeli ».
Avevo posto la mia firma, perché il canonico Cristino mi conosce. L’avevo incontrato per la prima volta a Fatima nell’ottobre 1992 e poi egli mi aveva ricevuto quasi ogni anno nel suo Servizio di Documentazione.
Il canonico, che conosce bene il francese, prende il mio foglio e dice : « Una domanda che viene dalla Francia ». Poi, dopo un momento di silenzio : “Dove si trovano le lettere di suor Lucia riguardanti la consacrazione della Russia e i primi sabati del mese?”, e risponde : “Questo periodo non è quello che ho studiato”.
Una volta terminata la seduta, lo raggiungo sulla pedana e gli chiedo : “La domanda che viene dalla Francia era la mia?” - “Sì”.
Rimango stupefatto per la sua disonestà !
Qualche momento dopo, l’abbordo di nuovo : “Può lei concedermi un incontro in questi giorni? Io rimango a Fatima durante il Congresso”
Risposta: “Sono stanco, non posso riceverla”.
- “Lei è membro della Pontificia Accademia Mariana Internazionale: ha una grande responsabilità in questo Congresso”.
- “Io non sono nessuno”.
Volevo intrattenermi con il canonico, perché egli è diventato il garante della pretesa autenticità delle lettere, attribuite a suor Lucia, il cui carattere apocrifo abbiamo denunciato. Queste lettere falsificano la sua testimonianza sulla consacrazione della Russia; una di esse, rivolta a Maria di Belèm, datata 29 agosto 1989, è stata pubblicata nella biografia ufficiale della veggente (Um caminho sob o olhar de Maria, Edizioni Carmelo di Coimbra, 2013, p. 205).
Dato che il canonico si rifiutava di concedermi un incontro, decisi di parlargli subito:
“Lei è la persona che meglio conosce i documenti di Fatima. Lei ha lavorato col padre Alonso per aiutarlo a compiere la sua monumentale opera inedita, che contiene tutte le richieste riguardanti la consacrazione della Russia e la devozione riparatrice, documentazione rinchiusa negli archivi del Santuario. Lei conosce la mia denuncia sulle quattro lettere apocrife di suor Lucia che travisano la sua testimonianza. Ma lei non ha risposto alle mie dimostrazioni fatte usando la critica testuale di quei documenti.
« Venticinque anni fa, nel 1990, dopo la nostra pubblicazione delle sue confidenze al signor David Boyce sulla testimonianza (autentica) di suor Lucia (cfr. CRC, n. 268, ottobre 1990, p. 10), lei ha ricevuto un ammonimento dal vescovo di Fatima col quale si è impegnato a non pronunciarsi sulla questione della consacrazione della Russia.
« Oggi lei è in pensione, dunque è libero; lei è la persona meglio posizionata per comunicare al Santo Padre la richiesta di consacrare la Russia. Lei può farlo, deve farlo”.
- « Grazie, grazie ».
- « Lei dovrà apparire davanti a Dio, che le chiederà cosa ha fatto per informare il Santo Padre ».
Il canonico si allontano e, durante l’intero Congresso, mantenne un’aria tormentata.
(da seguire)