XXIV CONGRESSO DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA MARIANA INTERNAZIONALE
LA MADONNA DI FATIMA E
IL VATICANO II : DISACCORDO TOTALE
di frà Francesco di Maria degli Angeli
DUPLICITÀ DEL CONCILIO
NEL « workshop » di lingua spagnola, i nostri amici Jean e Élisabeth condurono una contoversia quasi amichevole con il Padre Francisco Maria Fernandez Jimenez, segretario della Società Mariologica spagnola, ed il Padre Roman Sol Rodriguez, professore dalla Facoltà trologica dell’Università di Navarra.
Jean : « Più ancora che Madre di Misericordia, Maria non sarebbe Mediatrice di tutte le grazie ? »
Nostro amico lo dimostra, prendendo argomento nelle apparizioni di Fatima e di Pontevedra, come l’avevamo già fatto nel workshop francese.
Padre Jimenez : « La mediazione di Maria aveva già preso dell’importanza dopo le apparizioni della Medaglia miracolosa di Parigi nel 1830. Il retro della medaglia rivela l’unione dei Cuori di Gesù e di Maria. Quest’ultimo è trafitto. Negli apparizioni della rue du Bac, la Santa Vergine Se stessa si mostra Mediatrice : Tutte le grazie passano attraverso Sue mani ! Questi sono veramente delle apparizioni-chiave, infatti capitano all’inizio dell’epoca moderna. In Francia, la rivoluzione dell’anno 1830, a Parigi, indica l’inizio delle monarchie parlementarie... Da questo momento, l’Uomo cessa di amare Dio. »
Infatti, Gesù Cristo appare alla rue du Bac nel 1830 perdendo profeticamente i propri simboli della regalità. Con la caduta di Charles X, Gesù Cristo stesso è allontanato dal trono.
Padre Jimenez conclude sulla Mediazione di Maria : « A Fatima, c’é la stessa rivelazione ». Jean : « Il dogma di Maria Mediatrice potrebbe dunque essere definito ? Perche allora il concilio Vaticano II l’a rifiuto ? »
Padre Jimenez : « La parola Mediatrice si trova comunque nell LUMEN GENTIUM. »
Elisabeth : « Si, ma il dogma non è stato definito in LUMEN GENTIUM. »
Dobbiamo precisare che il titolo di Mediatrice è stato introdotto nello schema per « disarmare » i sostenitori del dogma e ottenere la loro adesione alla costituzione. E cosi che i riformisti hanno avuto il vantaggio perchè il capitolo VIII di LUMEN GENTIUM specifica che il titolo di Mediatrice non ha neppure il significato che Essa sia Mediatrice di tutte le grazie : « Un titolo che deve capirsi senza niente agiungere alla dignità e all’efficacità di Cristo, unico Mediatore. Nessuna creatura infatti potrebbe essere messa sullo stesso livello del Verbo Incarnato e Reddentore. La chiesa non esita ad affermare questo ruolo subordinato di Maria. » (LUMEN GENTIUM, n° 62) »
INTRECCIO E PERFIDIA CONCILIARE
L’abbate René laurentin ha gioccato un ruolo decisivo nella redazione dell’articolo 62 del capitolo otto della costituzione LUMEN GENTIUM. Raccomanda di mettere la parola Mediatrice, ma limitandone la portata.
Nel documento intitolato « DOVREBBE IL CAPITOLO MARIALE DI VATICANO II PARLARE DI MEDIAZIONE ? » e pubblicato dall servizio hollandese DOCUMENTATIE CENTRUM CONCILIE, Laurentin aveva in effetto formulato questo suggerimento :
« Dopo aver chiarificato come “ la Vergine Maria partecipa a tutto il mistero della salvezza aderendo attivamente e profondamente a tutte le intenzioni e a tutta l’azione di Cristo”, che si sia esplicitamente parlato di mediatrix per menzionare la legitimità di questa parola male definita, dicendo : A causa di questa intenzione e di questa relazione vivente, la pietà cristiana ha dato a Maria i titoli di avvocata, mediatrice, regina dei Cristiani, ecc. ”
« O ancora più profondamente : “ Da secoli, la pietà cristiana si sforza di esprimere con tante numerose formule, titoli e figure questa singolare e inneffabile excellenza di Maria sopra tutti gli altri santi. Il Concilio, invece di reprimere queste pie espressioni, le approva e le lode purchè siano ben capite, vale a dire che siano capite nella subordinazione di Maria al Cristo, unico Redentore e Mediatore universale ; e poi che non siano mai considerate come dogmi di fede queste pie formule sul cui senso preciso i teologi cattolici sono perlopiù, e a giusto titolo, più o meno in disaccordo. ”
La prima di queste due parole fu ritenuta dal segretario della Commissione teologale del Concilio e non la seconda che rischiava di riscontrare forti opposizioni da parte dei Padri perchè presentava troppo nettamente la Mediazione universale della Vergine Maria come un’opinione teologale del tutto contestabile.
I sacerdoti dalla Società mariologica spagnola non possono imaginare ne sospettare una tale duplicità.
Uno tra loro spiega :
« Le apparizioni di Fatima vanno nella direzione di una presa di coscienzia progressiva della Mediazione di Maria. Il fatto di dire che il Concilio utilizza questa espressione é una maniera di dire che é legitimo di accordare questo titolo a Maria. La tappa seguente sarebbe di dare a questo titolo una formulazione dogmatica. Ma ci vuole secoli per definire uno dogma. Pensate al dogma dell’Immacolata Concezione... Fatima ci conduce a prendere coscienzia di questa Mediazione. Ma per arrivare alla formulazione dogmatica o per che una festa sia istituita, c’è bisogno di una presa di coscienza dalla parte dalla Chiesa, o no ? Questo processo è in corso. »
Padre Escudero : « A proposito della consacrazione all Cuore Immacolato di Maria, Giovanni Paolo II propone piutosto un atto di fiducia, un affidamento. » Padre Aleksandr Burgos, parocco degli greco-cattolici di San Petersburgo : « In maniera concreta, i vescovi di uno paese che è in pace usanno la parola affidamento, ma quando appartengono ad un paese che soffre di gravi difficoltà, usanno la parola consacrazione, e dimenticano affidamento ! Quando uno è in pace, allora fanno degli affidamenti, ma quando arriva la guerra, come in Libano o in Ukraina, si fa una consacrazione. Questo è più efficace ! »
Un prete : « Sono claretano, e nostro titolo ufficiale é “ Missionnari Figli del Cuore Immacolato di Maria ”. Nella nuova formula di professione rettificata nel 1983, diciamo : Io mi consacro (me consagro) a Dio, ed io me dedico (me entrego) al servizio speciale del Cuore Immacolato di Maria. Noi ci consacriamo a Dio, ma non mettiamo Maria allo stesso livello, e questo è il mottivo per il quale diciamo piuttosto me entrego. »
Cosi lo spirito minimalista del Concilio Vaticano II, la sua voluntà di ridurre il culto della Santa Virgina per piacere ai protestanti, ha condotto i padri claretani a modificare le loro preghiere di regola e a rinunciare di consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria.
Al contrario, suor Lucia, fedela messaggera di Nostra Signora, è rimasta insensibile e perfino opposta a queste riforme dato che, nel 1986, essa ha redatto ancora una consacrazione al Cuore immacolato di Maria che ha praticato di persona (Vedi sotto)
Ma è stato dentro al “ workshop ” di lingua inglese che un congressista ha fatto in poche parole il sinistro bilancio della riforma conciliare. Dopo la conferenza del Padre James Phalan sui santuari e movimenti di Fatima, ha notato : « Il messagio di Nostra Signora é stato minimizato nella Chiesa. Non e mai stato diffuso. E stato completamente scartato dal Concilio Vaticano II. »
CONSACRAZIONE
AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
O Vergine, Madre di Dio e nostra Madre,
Io mi consacro interamente
al vostro Cuore Immacolato
con tutto quello che sono
e tutto quello che possiedo.
Prendetemi sotto la vostra materna protezione,
difendetemi dai pericoli,
aiutatemi a vincere le tentazioni
che mi incitano al male,
ed a conservare la purezza del corpo e dell’anima.
Che il vostro Cuore Immacolato sia il mio rifuggio
ed il cammino che mi conducono a Dio.
Accordatemi la grazia di pregare
e di sacrificarmi per l’amore di Gesù,
per la conversione dei peccatori e
in riparazione per le offese commesse
contro il vostro Cuore Immacolato.
Per la vostra intercessione e in unione
con il Cuore del vostro Divino Figlio
io voglio vivere per la Santissima Trinità
nella quale credo, nella quale spero, che adoro e che amo. Amen.
(Suor Lucia, 29 ottobre 1986)
GIOVANNI PAOLO II E FATIMA
UN MISTERO DI INIQUITA
Padre Manfred Hauke, quando l’ho interrogato con fra Michel-Marie ed un’amica falangista, sulla consacrazione della Russia, mi rispose : « Non è stata fatta bene. »
Ma, come i suoi confratelli tedeschi e spagnoli, non sembra che si siano resi conto del mistero di iniquità al quale fu legato il pontificato di Giovanni Paolo II.
Certo, dopo l’attentato del 13 maggio 1981, Giovanni Paulo II è andato tre volte alla Covà da Iria il 13 maggio 1982, 1991 e 2000.
Ma che cosa ha fatto per instaurare nel mondo la devozione al Cuore immacolato di Maria ? Niente ! assolutamente niente !
Non ha elevato la festa del Cuore immacolato di Maria al grado di festa solenne.
Non ha riconosciuto il Rosario come preghiera liturgica.
Alcuni hanno sostenuto che avrebbe fatto la consacrazione della Russia il 25 marzo 1984. Questo é un inganno. Giovanni Paolo II non ha mai consacrato esplicitamente la Russia in qualunque consacrazione.
Per ora, sopportiamo le consequenze spaventose dei rifiuti degli Papi : perdita eterna delle anime, di molte anime, mentre il mondo è colpito da guai annunciati nel Segreto profetico del 13 luglio 1917 : guerre, carestie, persecuzioni contro la Chiesa.
Alla fine del suo pontificato, il 24 marzo 2004, Giovanni Paolo II deplorava i pochi frutti prodotti dal suo atto del 25 marzo 1984 : « Venti anni s sono passati da questo giorno... L’umanità viveva allora momenti difficile, di grande preocupazione e di incertezza. Venti anni dopo, il mondo rimane ancora orrendamente segnato dall’odio, dalla vilolenza e dalla guerra. »
Questo si poteva prevedere. In ogni caso, l’abate di Nantes, proprio lui, l’aveva previsto, dal fatto che il papa Giovanni Paolo II disprezzava le richieste della Vergine al Cuore Immacolato.
Non ha approvato ne racomandato la devozione riparatrice dei cinque primi sabati del mese.
Quando è venuto a Fatima, lui ha occultato sistematicamente, nella sua predica, quello che riguardava la riparazione, per esempio alla Capelinha, il 13 maggio 1982, citando la preghiera insegnata da Nostra Signora il 13 luglio 1917, ha detto bene : « in riparazione dei peccati », ma omettendo la parola : « COMMESSI CONTRO IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA »
Nell’omelia della beatificazione di Francisco e Jacinta, il 13 maggio 2000, racontando una delle apparizioni di Nostra Signora a Jacinta, il Papa citava soltanto una parte delle parole della più giovane dei veggenti : « La Santissima Vergine è venuta a vederci e ci ha detto che, prestissimo, essa verrà a prendere Francisco per portarlo in Cielo. Essi m’ha chiesto se volevo convertire ancora più peccatori. Ho risosto : « Si. »
Il Papa ha omesso in seguito : « La Madona m’ha detto che sarei andata in ospedale e che avrei sofferto molto ; io avrei sofferto per la conversione dei peccatori, IN RIPARAZIONE DEI PECCATI COMESSI CONTRO IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, e per l’amore di Gesù. » E ancora nel raconto dell’ ultimo colloquio di Francisco con la sorella, si constata l’ommisione della menzione dal Cuore Immacolato !
Nel suo LIBER ACCUSATIONIS CONTRO GIOVANNI PAOLO II, l’abate di Nantes ha dato il motivo di tale sistematica censura, scrivendo : « La riparazione va contro il vostro culto dell‘ uomo, contro la vostra fede nel’ uomo, contro il vostro elogio dell’ agnostiscismo e dell’ateismo ».
(da seguire)