LIBRO D'ACCUSA CONTRO IL “CCC”

ULTIMA E DODICESIMA ERESIA 
La Vostra gnosi, Santo Padre

Gesù ! Maria ! Giuseppe !

SANTO Padre,

Il primo e l’ultimo errore di questo Catechismo è molto semplice. È geniale nella sua nuova sintesi della Rivelazione divina. È generoso nella sua intenzione di rallegrare l’umanità e di riportarla così al nostro Dio e Padre, pertanto alla sua prima fraternità. Ma è una trasposizione nell’irreale della nostra storia naturale così come il Creatore l’aveva disegnata e così come si svolge irrevocabilmente. E nella realtà storica di questa predestinazione divina, che esso contraddice, che apparentemente surclassa, (ma è un miraggio !), l’errore prende posto, al momento stabilito, nell’ultimo combattimento del Satana dei primi tempi contro l’Immacolata e contro il suo Figlio benedetto; esso è il manifesto dei soppiantatoli di Cristo e della sua Sinagoga, cioè l’Uomo e la Donna, idoli ai loro stessi occhi, che Dio annienterà con la sua bocca divina, che è Cristo, e con il suo soffio ardente che è lo Spirito Santo di Giustizia e di Amore.

La vostra fantasticheria è cominciata dalla creazione del primo uomo, e si rinnova alla concezione di ognuno di noi. Ci vedete tutti, in questo primo istante, immagini e somiglianze del Volto di Dio. Egli non ha fatto così. È il suo Verbo ed è la divina Colomba del suo Santo Spirito che Egli ha predestinato a esserGli simili e a ricevere da Lui tutte le grazie possibili, tutte le benedizioni perchè tendano direttamente, unicamente, uniti l’uno all’altro con tenerezza, al soggiorno di Gloria e di Beatitudine che aveva preparato loro dall’inizio del mondo e dove regnano adesso.

Ciò che il vostro Catechismo concede all’uomo, ad ogni uomo, ed ugualmente ogni donna, indistintamente ad ognuno di noi poveri peccatori, il Padre l’aveva voluto dare solo a Gesù e a Maria. Usurpavate già in questo modo, in favore dei figli del vostro sogno, degli uomini e delle donne della vostra gnosi, le grazie che dovevano apparire solo nel nostro Salvatore e nella sua divina Madre, Nostro Signore e Nostra Signora, il nostro Re e la nostra Regina.

Le meraviglie che, di capitolo in capitolo in questo Catechismo, sono sfilate sotto i nostri occhi affascinati, non ci appartengono nè provengono da noi ma da loro e per loro, fin dal principio del mondo, concesse per arricchirci della loro somiglianza ricevuta dai loro meriti e dalla loro generosità. Il Figlio si è trovato nella sua Incarnazione, Redenzione e Risurrezione unito intensamente al Padre suo grazie alla sua obbedienza riparatrice che gli è valso di salvarci. E la Vergine, nella sua dolorosa Corre- denzione, conobbe nello Spirito Santo tutte le gioie e le estasi del Cielo, ma per distribuirle a tutti i suoi figli con la tenerezza materna del suo Cuore Immacolato, riflesso dell’Amore del Sacro Cuore di Gesù. Senza di loro, cosa saremmo noi se non delle misere creature senza forza e senza bellezza ?

Pagina dopo pagina, non cessate di celebrare giustamente queste meraviglie di sollecitudine di un Padre per i suoi figli. Questo errore è vicino alla Verità che viene plagiata. È vero che questa sollecitudine ci riempie di beni ma solo grazie alle preghiere della Vergine Maria e ai meriti di Gesù Cristo. Il volo in seno a Dio, promesso a tutti, lo si ottiene solo seguendoli nella loro Ascensione e Assunzione gloriose che ci farà accedere a quella felicità, a quella gloria, se tuttavia avremo creduto a ciò che ci è stato predicato, se saremo stati battezzati e se avremo ricevuto il Corpo e il Sangue di Cristo in vista di questa felice risurrezione !

Mentre ci ingannavate sulla nostra prima nascita, dicendoci figli e figlie di Dio, in tutto perfetti e santi! Lui, il nostro Creatore, nella sua Saggezza ci dava una natura a sua immagine, certamente! ma fragile e fallibile, è, per mantenerci nell’umiltà che fiorisce nella prova prima di entrare nella gloria, Lui stesso ci fissava una condizione terrestre, cioè di vivere oscuramente nell’obbedienza alla sua legge, con le forze della nostra anima spirituale e non senza qualche aiuto provvidenziale.

Il peccato originale non fu, come si legge da voi, una piccola cosa ben presto chiusa e dimenticata. Il soggiorno terrestre è diventato per noi una miseria e una trappola. Moltitudini di esseri umani degenerati, perchè averlo nascosto ? si ribellarono contro il loro Creatore, seguirono i dèmoni, si attaccarono ai beni terrestri e distolsero i loro occhi dalla Beatitudine che Dio meditava di dar loro in un soggiorno migliore e definitivo. Ebbene, questo non avete voluto dirlo per non dispiacere agli uomini orgogliosi del nostro tempo. D’allora, vi hanno ascoltato con piacere e sono sprofondati nei loro errori, nelle loro rivolte, nei loro amori disordinati, nelle loro cupidità terrestri e, scusandoli di tutto, vantandoli e idolatrandoli, li avete ancora applauditi per la loro corruzione e la loro apostasia. Si sono idolatrati da soli, considerandosi ciò che in realtà non erano ma che voi dicevate loro di essere : popolo di Dio, popolo di sacerdoti, di profeti e di re !

Adesso cosa inventeranno ? Avete terminato il vostro elogio dell’uomo. L’hanno fin troppo ben capito. Pretendono costruire una natura più perfetta, senza l’aiuto di Gesù Cristo ma spinti da uno Spirito di dispersione che voi chiamate divino ! Del loro soggiorno terrestre dove Dio li mantiene, vogliono farne il loro Cielo, e inebriararvisi degli stessi beni, delle stesse soddisfazioni che hanno sempre conosciuto. E di questo orgoglio, di questa fierezza, di questa dignità, di questa libertà di cui si gloriano e che voi professate di ammirare in loro come un’esatta somiglianza con Dio Padre e Figlio, ne gioiscono come di una sfida continua al loro Creatore. Siamo arrivati al punto che una rissa può scoppiare tra un mondo e l’altro. Il loro è quello della vostra antroposofia gnostica; ne farete voi parte ? Il nostro è quello di Gesù e di Maria, per sempre vincitore ?

Cosa fare adesso, se non predicare Gesù e Maria, Gesù crocifisso e Maria trafitta. Bisogna insegnare agli uomini che è venuto il momento di adorare l’Uomo vero, immagine e somiglianza del Padre, suo Figlio Gesù Cristo, e l’Immacolata Concezione, la sua Santa Madre che ce lo dà da amare teneramente, per dolerci della nostra dissomiglianza e della nostra infelicità in questa valle di lacrime, nell’attesa di una grazia di salvezza, emanata da una incomprensibile e inestimabile predestinazione.

Ci siamo persi nei nostri miraggi, Santo Padre, ci siamo persi nella nostra gnosi e inorgogliti di aver sognato un disegno di grazia più meraviglioso di quello di Dio stesso ! Abbiamo ricacciato il genere umano sotto il giogo del Mentitore, del Satana delle origini. Oggi, egli crede di trionfare col nostro falso Vangelo. Ah, pentiamoci, predichiamo le giuste vie di salvezza ! Non sarà mai troppo tardi per riparare i nostri errori e le nostre stravaganze. Attraverso il Cuore Immacolato della Vergine Maria, il Sacro Cuore si lascerà toccare e il nostro mondo, umilmente assetato di Vita, di Verità e di Amore, troverà o riprenderà il cammino della Chiesa, il cammino di Roma che è quello del Regno dei cieli in questo mondo e in quell’altro.

Sono di Sua Santità, l’umile servitore.