LIBER ACCUSATIONIS IN PAULUM SEXTUM

Fatima profanata

IN queste angosce inumane, mi è capitato sovente di sperare in un pellegrinaggio del Papa a Fatima. L’incontro del Vicario di Cristo, della Vergine Immacolata e dell’Eucarestia mi pareva che dovesse essere il SEGNO CELESTE della grazia divina e di una misericordia che potrebbe salvare tutto e ridare a tutto l’antico splendore. Già l’8 dicembre 1964: « Speriamo che un prossimo pellegrinaggio del Papa lo porti a Fatima per rivelarci da lì il Segreto di Maria » 1.

Mi sembrava che tutti quelli scandali, quell’atmosfera di scisma, quei sospetti di eresia che ci opprimevano come una cappa di piombo, si sarebbero dissipati se Voi foste andato in pellegrinaggio a Fatima. Di colpo, avremmo ritrovato la nostra fiducia ed il nostro amore filiale, come lavati da un battesimo dii grazia.

E poi là Voi dovevate, non potevate fare altrimenti che PREGARE la Santa Vergine Maria insieme con l’immensa folla cattolica, leale, tradizionale, ed in seguito LASCIAR PARLARE la Madre di Dio, Nostra Madre tutelare, RIVELARE il suo Terzo Segreto ed UBBIDIRE alle sue richieste. Allora il Mondo si sarebbe convertito cominciando da noi, vostri preti, vostro popolo, poveri peccatori.

Tale era la nostra speranza...

Voi siete andato a Fatima. E’ vero. Il 13 maggio 1967, cinquant’anni giorno per giorno dall’apparizione celeste. Gli occhi fissi sul piccolo schermo, il cuore torturato dall’angoscia, il rosario tra le dita e mormorando con la folla dei nostri fratelli, laggiù, il loro doloroso Ave Maria, attendevamo l’Avvenimento del secolo...

« Ahimé! cinque ore dopo, non sussisteva più alcuna speranza di pace, era perduta l’ultima e misteriosa grazia attesa da questo incontro del Vicario di Gesù Cristo e della sua Santa Madre ».

Perché questa immensa e certa delusione nella mia Lettera ai miei Amici di quel 13 maggio 1967 2 ? Perché, era troppo evidente dal principio alla fine, Voi eravate andato là non per vedere, ma per farvi vedere, non per ascoltare ma per parlare, non per cadere in ginocchio, ma per troneggiare davanti ad un milione di uomini prosternati, non per ricevere degli ordini celesti ma per imporre i vostri progetti terrestri, non per implorare la pace dalla Vergine Maria ma per chiederla agli uomini, non per santificare il vostro cuore e purificarlo dalle macchie di Manhattan, ma per imporre proprio qui, nel dominio di Maria, il Mondo di Manhattan. Voi eravate andato a profanare Fatima.

Fin dall’inizio, si vide chiaramente che Voi intendevate restare fedele a Voi-stesso. Il Presidente Salazar non è il Presidente Obote; egli è di razza bianca, civilizzato, cristiano — uno dei più prestigiosi fra i Cristiani di questo secolo, uno dei grandi benefattori della civilizzazione — ed il Portogallo è nel mondo il paese più fedele alla sua fede cattolica, fieramente, coraggiosamente proclamata nella sua Costituzione e passata nel suo Concordato. Allora, col pretesto che Voi venivate con fretta, da pellegrino, non avete fatto caso né al paese, né al suo Capo e la stampa progressista ha riecheggiato nel mondo intero il disprezzo ostentato da Voi per quel popolo valoroso.

Avevate premeditato di celebrare là una Messa in portoghese quando il mondo intero di ogni lingua e di ogni razza era in ascolto, per far bene intendere al Portogallo tradizionale che il vostro partito era quello dei Novatori, quello del cambiamento, mettendo la vostra volontà al di sopra della gloria di Dio. Poiché fu una messa affrettata, impossibile da seguire e fredda, un culto « balbuziente » dirà Laurentin 3.

Avevate organizzato una serie di udienze che dovevano occupare tutto il vostro tempo ed in particolare un incontro altamente significativo, ecumenico, con i « rappresentanti delle comunità non cattoliche ». Non ne vennero che due, presbiteriani, con i quali, non comprendendo essi il francese del discorso che Voi avevate preparato, non avete avuto altra possibilità che di scambiare poche parole inutili, mentre tanti buoni cattolici avrebbero Voluto parlarVi, pregare con Voi e non sono stati ricevuti.

Rimanendo così preoccupato delle vostre chimere politiche ed ecumeniche, non avete fatto il pellegrinaggio e lì comincia lo scandalo pauroso. Fra tanti discorsi, non si trovano che delle brevi allusioni, del tutto esteriori e fredde, alle Apparizioni del 1917. Voi non avete desiderato recarvi suoi luoghi della Cova da Iria, benché vicinissimi, dove erano avvenute, dando — volontariamente? — l’impressione di non crederci. Arrivando, oggetto di un culto appassionato da parte della folla per più di un’ora di tragitto e prestandovi alle sue acclamazioni senza fine, non avete neppure salutato Nostra-Signora di Fatima.

Nulla sfugge sullo schermo della televisione... Montato sul podio Voi avete salutato, salutato la folla. Ma la Vergine, no. Voi siete passato davanti a Lei — meta del vostro pellegrinaggio — senza alzare gli occhi. L’ho veduto. Non avete recitato il Rosario con la folla e se avete detto un solo Ave, la televisione non ce l’ha fatto vedere, i giornali non ce l’hanno raccontato.

Arrivò infine il momento del grande confronto, dell’ultima speranza che attendevo, che tutti confusamente attendevano. Avreste incontrato la Bimba di Fatima, Lucia, l’ultima delle picccole sante veggenti del 1917 ! Per l’amore dell’umanità, per l’amore della Chiesa e di noi tutti, povere creature sperdute, per l’amore di Voi-stesso, Santo Padre, il Cielo vi offriva una grazia: Lucia Vi chiedeva piangendo qualche istante di colloquio da sola a solo. Non si rifiuta di ascoltare la pastora di Fatima, la piccola messaggera del Cielo confermata nella grazia e nella saggezza da cinquant’anni di chiostro.

Voi avete rifiutato questa grazia :

« Ad un certo momento - racconterà poi il Padre Almeyda, Vostro interprete, in una intervista concessa alla Radio Vaticana - Lucia ha espresso il desiderio di dire al Papa qualcosa per lui solo, ma il Papa ha risposto : « vedete, non è il momento. D’altronde, se avete qualcosa da comunicarmi, ditelo al vostro Vescovo e lui me lo comunicherà; abbiate in lui piena fiducia ed obbedite in tutto al vostro vescovo ».

« Ed il Papa ha benedetto suor Lucia come un padre benedice un caro figlio che, forse, non rivedrà mai » 4. Ci sono delle grazie che passano e che non tornano mai più...

Sei giorni prima, il 7 maggio, avevate manifestato un tutt’altro interesse a Claudia Cardinale ed alla Lollobrigida in San Pietro dove c’era grande mascherata. Quattro giorni più tardi, il 17 maggio, avevate ascoltato con la massima attenzione le due presidenti israelite dell’Organizzazione occulta del Tempio della Comprensione. Ma avete rifiutato di sentire il messaggio personale che la Vergine aveva la bontà di rivolgerVi a mezzo di Lucia, sua figlia prediletta. E quello che voglio che sappiate è la gioia infernale di tutti i giornali progressisti e di tutte le organizzazioni anticlericali di comunicazione sociale a questa notizia. Finalmente respiravano ! Il Papa aveva tenuto, non si era lasciato piegare a terra dalla Visione celeste, dalla Voce dall’Alto, come il primo Paolo. Non c’era stato il suo Cammino di Damasco !

Cosa voleva dirvi quella creatura? Cosa paventavate tanto? La somma delle vostre eresie, scismi e scandali non ci lascia che l’imbarazzo della scelta ; ma c’è una probabilità più forte di tutte le altre. Quella Messaggera del Cielo voleva certamente ricordarvi la volontà dell’Autorità superiore e suprema, la sola al di sopra di Voi, che è Dio, di vederVi pubblicare il TERZO SEGRETO DI FATIMA AL MONDO. Poiché la data in cui doveva avvenire per ordine del Cielo era il 1960. Il vostro pellegrinaggio è avvenuto nel 1967. Siamo nel 1973. E il mondo corre su vie di perdizione, Verso il castigo dunque, per colpa vostra.

« Il Vostro silenzio non può avere altro risultato, come spiegavo nel mió studio sul vero messaggio di Fatima subito dopò il vostro pellegrinaggio, che quello di trasformare in pesanti realtà le minaccè di nuovi castighi che sono, senza possibilità di dubbio, l’essenziale di questo Terzo Segreto, analogo ai primi due... Non conoscendo le cose terribili delle quale il Cielo minaccia il mondo, il mondo non si convertirà e Scivolerà senza freno nel pantano di putridume e di sangue. Sarà la terza guerra mondiale, il Comunismo persecutore trionfante dappertutto, la guerra atomica con le sue inaudite devastazioni, la Grande Apostasia dei cristiani. Ver non essere stati preavvisati e chiamati alla conversione, i popoli perderanno la fede con la vita ! » 5.

« Questo segno di Jonas, l’aspettiamo dal 1960. Tutti i contraddittori pretesti che vengono opposti alla pubblicazione del segreto, non fanno che aggravare le responsabilità di quelli che sanno e tacciono. No, quel messaggio profetico non è insignificante, né tranquillizzante, né riservato. Era un messaggio per tutti, nel 1960! E’ tale tutt’ora. E, troppo terrificante in quel momento, tale è rimasto. Ma è la sola parola che possa allontanare il flagello che viene ».

« Certamente, constata Barthas, le minacce e le promesse della Regina del Cielo sono, in gran parte, la causa di quell’interesse ansioso, misto di timore e di speranza, che il mondò accorda al « mistero » di Fatima (P. 83). Ebbene! nessuno ha il diritto di frustrare il mondo nella sua attesa angosciosa. E’, al contrario, un dovere di informarlo delle parole della Regina dei Geli. Che questo messaggio sia infatti dedicato a tutti noi, eccone la prova, in un racconto del Canonico Barthas in data 1952 : « Ciò che rimane celato. — Quando ci sarà rivelato il terzo elemento del " segreto "? Già nel 1946, a questa domanda, Lucia e Mons. il Vescovo di Leira mi risposero nello stesso modo, senza esitazioni e senza commenti : " nel 1960 ". E quando spinsi la mia audacia fino a domandare perché si doveva attendere fino ad allora, ottenni in risposta dall’uno come dall’altro : perché la Santa Vergine vuole così ».

Siamo ora nel 1967. Poiché le volontà del Cielo non mutano, penso che Suor Lucia abbia voluto supplicare il Papa, quel giorno, di far conoscere al mondo gli avvertimenti di Nostra-Signora e forse ella era incaricata di invitàrvelo sotto la forma di un ultimo appello, di un ultimatum. Il vaso trabocca, l’iniquità è al colmo. E’ assolutamente necessario che la Chiesa tutta sappia in quale abisso l’umanità viene trascinata dal peccato » 6.

Allora, perché essere andato a Fatima? Dopo il vostro pellegrinaggio è come se l’aveste uccisa. Nessuno più ne parla, né delle volontà di Dio che vi sono espresse, né della conversione della Russia, né del Segreto, né delle pratiche di devozione raccomandate e soprattutto della « recitazione del Santo Rosario per la pace » che Lucia Vi aveva chiesto di « intensificare » di viva voce quel famoso 13 maggio 7.

Come avete fatto ? La risposta è semplice: avete sostituito il vostro Messaggio a quello della Regina della Pace, AL DISEGNO DI DIO che ci è stato rivelato a Fatima : « Tu dirai al mondo intero che il Buon Dio vuole accordare le sue grazie attraverso il Cuore Immacolato di Maria, che non si deve esitare a chidergliele, che il Cuore di Gesù vuole essere venerato insieme a Quello di sua madre. Che gli uomini debbono chiedere la pace a quél Cuore Immacolato perché Dio l’ha affidata ad esso », Voi avete sostituito il VOSTRO GRANDE DISEGNO, quello che avete rivelato a Manhattan e che consiste nel domandare la Pace al cuore degli uomini ai quali Voi la affidate.

Per questo non avete esitato a pretendere di essere il fortunato beneficiario di una rivelazione celeste. Apparendo alla finestra del vostro appartamento del Vaticano, la sera del vostro ritorno, Voi avete detto: « a Fatima abbiamo interrogata la Madonna sulle strade che conducono alla pace e ci è stato risposto che la pace era realizzabile ». Un giornalista del Messaggero riassume l’impressione generale a Roma: « sarebbe troppo facile di forzare il senso di una tale singolare espressione, ma si può credere, supporre che nel corso del suo pellegrinaggio al Santuario di Fatima, Paolo VI abbia avuto un momento, per così dire, di comunicazione interiore con la nostra avvocata madre protettrice degli uomini nei loro sforzi pacifici » 8.

E’ proprio questo che avete voluto far credere. Che il Cielo vi aveva detto: Vai, avanza nel tuo Grande Disegno, chiama tutti gli uomini a costruire una nuova Pace, non più i soli cattolici con la PREGHIERA e la PENITENZA, ma con la tua nuova rivelazione : POPULORUM PROGRESSIO, con PROGRESSO e PACE... Voi avete voluto attribuire al Cielo il messaggio dell’inferno che non cessate di dire e di ripetere dopo Manhattan : la pace è possibile perché gli uomini sono buoni ; la pace è opera degli uomini, di tutti gli uomini, frutto dei loro sforzi convergenti sotto la direzione mondiale delle Organizzazioni Giudeo-massoniche. E’ il Culto dell’Uomo sostituito al Culto di Dio.

Ed è così che il vertice di questo viaggio non è stato una preghiera a Dio, ma una strana, una scandalosa PREGHIERA AGLI UOMINI... :

« Uomini, procurate d’esser degni del dono divino della pace, uomini, siate uomini (sic). Uomini, siate buoni, siate saggi, siate aperti alla considerazione del bene totale del mondo. Uomini, siate magnanimi...

« Uomini, ricominciate ad avvicinarvi gli uni agli altri con pensieri di costruire un mondo nuovo. Sì, il mondo degli uomini veri, il quale non potrà mai essere tale senza sole di Dio sul suo orizzonte » 9.

Questo è un discorso anticristo. Voi siete venuto a Fatima perché Colei che schiacciava la testa del serpente, fosse schiacciata da lui in ricambio e il suo Messaggio, ultima probabilità di salvezza per il mondo, fosse schiacciato sotto il Messaggio opposto, l’appello fatto agli Uomini perché costruiscano un mondo nuovo, fondato sull’orgoglio.

Se io mento, provatelo. Provate che non appartenete a Satana, ma a Cristo, pubblicando il Terzo Segreto di Fatima, chiamando tutti i cristiani alla Preghierae alla Penitenza, chiedendo d’intensificare la recitazione del Rosarioper la Pace, pronunciando la Consacrazione del Mondo al Cuore Immacolato di Maria, dal quale dipende la pace, « perché Dio gliel’ha affidata », perché finalmente « trionfi il Suo Cuore Immacolato ! ».


(1) Lettere 191 p. 6.

(2) Lettere 246 p. 2.

(3) Lettere 246 p.3.

(4) DC 67, 1243.

(5) Lettera 247 p. 5.

(6) Lettera 247 p. 6.

(7) Lettere 247 p. 7, 246 p. 3.

(8) Messaggero, cf. Lettera 246 p. 4.

(9) Lettera 246 p. 8.