Il CONFRONTO TRA IL PAPA
E LA MADONNA
DIVERSAMENTE da Paolo VI, il quale, nel 1967, per il cinquantenario di Fatima, non si recò sul luogo delle apparizioni, nella Capelinha, papa Francesco ha cominciato proprio da qui. Commovente confronto tra il nostro “vescovo vestito di bianco” e la Signora di Fatima. Egli Le ha rivolto la parola con evidente cognizione delle manifestazioni il cui centenario celebriamo:
« Salve, Regina, beata Vergine di Fatima, Signora dal Cuore immacolato, rifugio e cammino che conduce al Cielo !
« Da pellegrino della Luce che irraggia dalle tue mani, io rendo grazie a Dio Padre che, in ogni tempo e in ogni luogo, agisce nella storia umana. »
Questo esordio dimostra che Francesco non solo conosce i detti e le gesta di Maria nella Cova da Iria, visti e uditi da Lucia, Francesco e Giacinta, e raccontati da suor Lucia, ma anche li considera come un intervento di Dio nella storia del XX secolo.
« Da pellegrino di quella Pace che tu annunci in questo luogo, io lodo il Cristo, nostra pace, e per il mondo chiedo la concordia tra tutti i popoli».
Risposta della Vergine :
« Recitate il Rosario ogni giorno, per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra ».
Era il 13 maggio 1917, esattamente cento anni fa! E il 13 luglio questa onnipotente Regina spiegava la ragione di questo nuovo comando : « Perché solo Ella potrà soccorrervi».
Ma il Papa, come se non avesse inteso, continua dicendo : « Pellegrino di quella Speranza animata dallo Spirito…»
La Santa Vergine risponde : “Non sai che sono io la Madonna della Santa Speranza? Cos’è mai questo “ Spirito” che ti anima ? Sarebbe forse diverso da Quello che si è posato su di me e la cui potenza mi ha coperto con la sua ombra?» (Lc 1, 35)
Replica il Papa : « Sì, perché io mi sento profeta e messaggero per lavare i piedi a tutti gli uomini, attorno alla stessa tavola che ci unisce.»
In qualità di “ profeta” e nuovo Messia, con queste parole Papa Francesco evoca l’ultima Cena, nella quale Gesù « si alza da tavola, depone le sue vesti e, prendendo un panno, se ne cinge i fianchi. Poi pone acqua in un catino e comincia a lavare i piedi dei discepoli e poi li asciuga col panno con cui si era cinto » (Gv 13, 4-5).
E’ un gesto da schiavo. Il Maestro si fa schiavo per amore dei suoi: questa umiliazione già adombra il mistero di quella Croce che Gesù accetterà di portare per la salvezza del mondo. La lavanda dei piedi non è un sacramento, ma è il simbolo del Sacrificio della Croce, fondatore di tutti i Sacramenti. Prima di risalire in Cielo, Gesù comanda ai suoi Apostoli : « Andate nel mondo intero, proclamando il Vangelo a tutte le creature. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; ma chi non crederà sarà condannato » (Marco 16, 15-16).
Papa Francesco, “ profeta e messaggero per lavare i piedi a tutti gli uomini ”, abolisce quest’alternativa. Ha forse rinunciato a battezzarli ? No, ma non fa più del sacramento del Battesimo una condizione per salvarsi.
Ma allora, coloro ai quali avrà solo lavato i piedi, con quale pane intende nutrirli “ alla stessa tavola che ci unisce ” ? Infatti non può trattarsi di quello dell’Eucaristia, che è cibo spirituale per i soli battezzati… A meno che egli non estenda “ l’ospitalità eucaristica” a tutti gli uomini ?
In tal caso, capisco meglio il suo lassismo riguardo i divorziati-risposati… E anche la sua sorda opposizione alla devozione riparatrice ai primi sabati del mese, devozione che noi vanamente gli domandiamo di raccomandare, essendo la condizione di salvezza stabilita dalla Madonna di Fatima a Pontevedra…
« Salve, Madre di Misericordia, Signora ammantata di bianco ! Cento anni fa, in questo luogo tu hai mostrato a tutti i progetti della Misericordia del nostro Dio. »
Il 13 luglio 1913, Ella ha “ mostrato ” innanzitutto « l’Inferno in cui vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarli, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. Se si farà ciò che sto per dirvi, molte anime si salveranno e si avrà la pace ». Ma Papa Francesco non ascolta più di Paolo VI ciò che deve fare per salvare molte anime e avere la pace.
« Io guardo il tuo manto luminoso e, in qualità di vescovo vestito di bianco…»,
«…mentre attraversa una grande città mezza in rovina », ossia la mia Chiesa, continua la Vergine, « e, mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, prega per le anime dei cadaveri » che giacciono sul fondo del Mediterraneo o lungo la Passeggiata degli Inglesi a Nizza. Ma Francesco non vede “ la grande città mezza in rovina ” che “attraversa “ con passo vacillante ” durante i suoi continui viaggi.
« Io mi ricordo di tutti coloro che, vestiti con la purezza battesimale, vogliono vivere in Dio e pregano i misteri di Cristo »
- Ossia recitano il Rosario, per dirlo chiaramente, ma questa parola è interdetta, da quando il Concilio Vaticano II l’ha radiata dal proprio lessico.
« per ottenere la pace » e il perdono dei loro peccati, come ho insegnato a chiederlo dopo ogni decina, mormora la Madonna :
« O mio Gesù, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’Inferno, conducete in Cielo tutte le anime, specialmente quelle che hanno più bisogno della vostra misericordia. »
Ma Francesco non ascolta :
« Salve, vita e dolcezza, salve, nostra speranza, o Vergine pellegrina ! »
Ma, figlio mio, io non sono più pellegrina : « IO SONO DEL CIELO ! »
« O Regina universale ! »
Sì, io lo sono, ed è per questo che ti chiedo di consacrare la Russia al mio Cuore immacolato, perché l’intero mondo è sotto la mia giurisdizione e perché questo è il mio volere. Attendo che il Papa si degni di obbedire ai miei comandi…
« Nel più profondo del tuo essere, nel tuo Cuore immacolato, tu vedi le gioie dell’essere umano quando è in pellegrinaggio verso la Patria celeste. »
Ahimé ! Io odo le grida e i gemiti di dolore e di disperazione emessi da coloro che cadono nell’Inferno. Ma tu, Francesco, andrai in Cielo, a condizione di far recitare molti Rosari e di raccomandare la devozione riparatrice dei primi sabati del mese, al fine di trascinare con te molte anime.
« Nel più profondo del tuo essere, nel tuo Cuore Immacolato, tu vedi i dolori della famiglia umana che geme e piange in questa valle di lacrime».
Ciò accade perché il buon Dio è fin troppo offeso, come vedi. Ciò che bisogna fare, è invitare ad offrire tutte queste sofferenze « come atti di riparazione per i peccati con i quali Dio è offeso, e atti di supplica per la conversione dei peccatori », come chiesi a Lucia il 13 maggio 1917. Ella ha subito accettato a nome di tutti e tre i veggenti. Allora io le ho risposto che « voi avrete molto da soffrire ».
« Nel più profondo del tuo essere, nel tuo Cuore immacolato, ornaci dello splendore di tutti i gioielli della tua corona e rendici pellegrini come tu fosti pellegrina. »
Questi gioielli della mia corona, io li devo al mio amatissimo Padre celeste, il quale mi ha concepita fin dall’inizio di tutte le sue opere. A me non spetta che di comunicarli, mio caro figlio. Ma puoi tu forse scalare “ l’impervia montagna ” che io stessa ho scalato col mio Figlio ? E puoi forse trascinare con te « vescovi, preti, religiosi e religiose, e svariati laici, uomini e donne di diverso rango e condizione, fino ai piedi della grande Croce di legno grezzo », al fine di bere il calice che io ho bevuto ?
« Col tuo sorriso verginale, tu confermi la gioia della Chiesa di Cristo.»
Ma, caro figlio, a Fatima io non ho sorriso, non potevo farlo. Dio è così tanto offeso! E il mio Cuore Immacolato è trafitto dalle spine che lo circondano, proprio come una corona formata dalle bestemmie contro i “gioielli” della mia corona regale : contro la mia immacolata Concezione, la mia Verginità, la mia divina Maternità. «Abbi compassione del Cuore della tua Santissima Madre, circondato di spine ficcategli ogni momento dagli uomini ingrati, senza che ci sia nessuno che faccia un atto di riparazione per toglierle».
« Col tuo sguardo di dolcezza, rafforza la speranza dei figli di Dio. Con le mani oranti che tu elevi al Signore, unisci tutti gli uomini in una unica famiglia umana. »
« Una sola Chiesa, santa cattolica, apostolica. »
« O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria, Regina del Rosario di Fatima.»
Se io sono la tua Regina, come puoi tu non far alcun caso alle mie richieste… che sono comandi ? !
« Facci seguire l’esempio dei beati Francesco e Giacinta, e di tutti coloro che testimoniano il messaggio del Vangelo. »
Francesco e Giacinta erano oggetto degli speciali disegni del Cuore di Gesù e del mio Cuore Immacolato.
« Così, noi percorriamo tutte le strade, noi saremo pellegrini lungo tutte le vie, noi abbatteremo tutti i muri e vinceremo tutte le frontiere, andando verso tutte le periferie per rivelare la giustizia e la pace di Dio. »
Ma non è certo questa la vocazione di Francesco e di Giacinta, che sono venuta per elevare al Cielo, in cui non ci sono mura né frontiere, affinché essi siano “ santi come lo è il Padre vostro. ”.
Per contro, questo fu il grande progetto di Papa Paolo VI, il quale voleva fondare sulla Terra il Movimento di animazione spirituale della democrazia universale :
« Nell’ora attuale, la fratellanza s’impone: l’amicizia è il fondamento di ogni società umana moderna. Bisogna che la democrazia, alla quale i gruppi umani si appellano così tanto nei nostri giorni, si apra a una concezione universale, in modo da rovesciare le barriere che si oppongono a una effettiva fratellanza umana. Queste idee trovano un’ampia risonanza nel cuore degli uomini d’oggi. Particolarmente i giovani, noi crediamo, segnalano ch’esse costituiscono la verità dell’avvenire e si appoggiano sull’irreversibile sviluppo della civiltà. Noi siamo in favore di questa gioventù che aspira a trasformare il mondo in una casa aperta a tutti e non in una rete di parti tessuta in vista di una guerra implacabile e di una lotta continua. » (Paolo VI, Messaggio del Natale 1964, LETTERA AI MIEI AMICI n.200 del 25 marzo 1965, pagina 3).
« Noi saremo, nella gioia del Vangelo, una Chiesa vestita di bianco, della purezza lavata nel sangue dell’Agnello ancor oggi versato in tutte le guerre che distruggono il mondo nel quale viviamo ».
E’ forse questo il frutto delle parole di Paolo VI ? « Non esiste più isolamento possibile né permesso: è giunta l’ora della grande solidarietà degli uomini tra di loro, per stabilire una comunità mondiale unita e fraterna » (Paolo VI, discorso agli Australiani, cfr. CRC, n. 41, febbraio 1971, p. 8).
Tu quindi, caro figlio, non sei “ profeta”, non più di lui, se perseveri in uno stesso progetto che, da oltre cinquant’anni, dimostra con i fatti la sua nocività, abolendo le frontiere delle nazioni care al mio Cuore Immacolato – il Portogallo, la Russia… e la Francia rinnegata ! – distruggendo in tal modo la Cristianità.
« E così, noi saremo, come te, una immagine della colonna luminosa che illumina le vie del mondo, mostrando a tutti che Dio esiste, che Dio è presente, che Dio abita in mezzo al suo popolo, ieri, oggi e per tutta l’eternità.»
Questa “ colonna luminosa ” illuminava il cammino degli Ebrei nel deserto. Ma qui, questa preghiera si conclude con quella professione di fede comune ai “tre monoteismi” che era il gran pensiero di Paolo VI, tuo padre spirituale.
« Salve, Madre del Signore, Vergine Maria, Regina del Rosario di Fatima! Benedetta tra tutte le donne, tu sei l’immagine della Chiesa rivestita della luce pasquale, tu sei l’onore del nostro popolo, tu sei il trionfo sull’assalto del male. »
A condizione che tu obbedisca alle mie richieste, figlio mio !
« Profezia dell’Amore misericordioso del Padre, Signora dell’Annuncio della Buona Novella del Figlio, Segno del fuoco ardente dello Spirito Santo; in questa valle di lacrime e di dolori, insegnaci le verità eterne rivelate dal Padre ai più piccoli. »
“ Penitenza, penitenza, penitenza ! ”
« Mostraci il potere del tuo manto protettore. Nel tuo Cuore Immacolato, sii il rifugio dei peccatori e il cammino che conduce a Dio. Unito ai miei fratelli nella Fede, nella Speranza e nell’Amore, io mi affido a te. Unito ai miei fratelli, mediante te, io mi consacro a Dio. »
Ma allora, obbedisci alla SUA volontà di stabilire nel mondo la devozione riparatrice dei primi sabati del mese, obbedisci al suo comando di consacrare al mio Cuore immacolato quella Russia che si convertirà.
« O Vergine del Rosario di Fatima, finalmente avvolto nella luce che ci viene dalle tue mani, io renderò gloria al Signore nei secoli dei secoli. Amen ! »
Fra Bruno di Gesù-Maria