PAPA FRANCESCO MI RISPONDE

PER introdurre la recita internazionale del Rosario che lo ha succeduto, il papa ha chiamato la benedizione divina « su ogni diseredato e sventurato che è stato derubato del tempo presente (?), su ogni persona esclusa e abbandonata alla quale è negato l’avvenire (?), su ogni orfano e vittima dell’ingiustizia al quale non è permesso di avere un passato (?)».

Come se il “ tempo presente ” non fosse l’apprendistato di quell’ “avvenire” che è il Cielo promesso a tutti gli afflitti di questa Terra, affamati e assetati di giustizia ! (Mt. 5, 3-12; Lc 6, 20-23).

« Desidero assicurare tutti coloro che si trovano uniti a me, qui o altrove, che io vi porto tutti nel mio cuore. Io sento che Gesù vi ha affidato a me... e io vi abbraccio e vi affido tutti a Gesù, “ specialmente coloro che sono più bisognosi ”, come la Vergine ci ha insegnato a pregare (apparizione del luglio 1917)».

Suor Lucia diceva : « Mediante l’intima comprensione ispirataci dalle parole della Madonna, mi sembra che, con le ultime parole (“ specialmente coloro che sono più bisognosi ”), Ella alludeva alle anime che si trovano nel maggior pericolo di eterna dannazione, perché in ciò sta la causa di tutta l’amarezza e di tutta la preoccupazione del suo Cuore immacolato, come mi sembra.»

Non è questa la preoccupazione di Papa Francesco.

Il Papa sostituisce la sua mediazione a quella del Cuore Immacolato di Maria. Questo “colpo di Stato” rimanerà l’evento dominante nella celebrazione del 13 maggio 2017. E’ come una “rivelazione privata” – “ Io sento che Gesù vi ha affidato a me ” – che prolunga l’ecumenismo del Vaticano II. Come obbliga il necessario “cristocentrismo”...

Tuttavia, citando Paolo VI nel suo discorso del 24 aprile 1970, pronunciato al santuario della Madonna di Bonaria, a Cagliari, Francesco ha nondimeno affermato : « Se vogliamo essere cristiani, dobbiamo essere mariani, ossia dobbiamo riconoscere il rapporto essenziale, vitale, provvidenziale che unisce Maria a Gesù e che ci apre il cammino che ci conduce a Lui. Così, ogni volta che recitiamo il Rosario, in questo luogo benedetto o in qualunque altro luogo, il Vangelo riprende il suo cammino nella vita di ognuno, nella vita delle famiglie, dei popoli e del mondo. Pellegrini con Maria! Ma quale Maria ? Una maestra della vita spirituale... o invece una Signora “ inaccessibile ” e dunque inimitabile?... Una “ pia immagine ” alla quale ricorrere per ottenerne favori a basso prezzo ? »

Questo attacco alla “ pia immagine ” è appunto una delle cinque bestemmie, la quinta, che feriscono il Cuore Immacolato di Maria. All’inizio di questa mia quarta supplica, io ricordo al Santo Padre la riparazione che ne chiede la Madonna mediante la pratica dei cinque primi sabati del mese :

« Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato da spine ficcatemi continuamente dagli uomini ingrati con le loro bestemmie e ingratitudini. Almeno tu, tenta di consolarmi e fa’ sapere che tutti coloro che, durante cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno un Rosario e mi terranno compagnia durante quindici minuti meditando sui misteri del Rosario in spirito di riparazione, a costoro prometto di assisterli nel momento della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza della loro anima»

Si tratta di ciò che il Santo Padre chiama “ favori a basso costo ”. Infatti, di certo questo non è un caro prezzo da pagare, per ottenere la salvezza eterna di quelle anime che egli ha detto di portare nel suo cuore perché Gesù gliele ha affidate!

Continuo la mia supplica al Santo Padre, evocando il castigo che ci è promesso dalla terza parte del segreto di Fatima, se non ci si converte: « Dopo le due parti che ho già esposto – scrive Lucia – noi vedemmo, a sinistra della Madonna, un po’ più in alto, un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra, essa scintillava, emetteva fiamme che sembravano dover incendiare il mondo

Allora mi domando: Santo Padre, come potete dire e ripetere che il Buon Dio non castiga, mentre questa minaccia è diventata quella realtà quotidiana che voi stesso non smettere di deplorare? Prodigioso e mortale accecamento !

Il Papa dunque rifiuta questa “pia immagine” che raffigura « una Maria deformata da una sensibilità soggettiva che si vede tener fermo il braccio giustiziere di Dio pronto a punire.»

A proposito della visione dell’Inferno, suor Lucia dirà al padre Pasquale : « Ciò che mi è rimasto più impresso nell’animo e nel cuore, è la tristezza di questa Signora quando ci mostrò l’Inferno! Se la visione infernale fosse durata un istante di più, noi saremmo morti di paura e di spavento. Eppure, una cosa mi ha impressionato di più: l’espressione dolorosa dello sguardo della Madonna. Vivessi mille anni, la conserverei impressa nel mio cuore».

Secondo papa Francesco, si tratta di “ sensibilità soggettiva ”!

Quanto al “braccio giustiziere di Dio pronto a punire” ma trattenuto da Maria, esso evoca piuttosto il messaggio mariano di La Salette. A Fatima, le fiamme « si spegnevano a contatto dello splendore che, con la sua mano destra, la Madonna faceva scaturire» verso « l’Angelo con la spada infuocata ».

Il Papa rifiuta con indignazione questa “ pia immagine ” di « una Maria migliore di un Cristo visto come un giudice impietoso, più misericordiosa dell’Agnello immolato per noi. Si commette [ma chi mai lo fa?] una grave ingiustizia contro Dio e contro la sua grazia, quando si afferma in primo luogo che i peccatori sono puniti dal suo giudizio, senza preporre, come il Vangelo lo manifesta, ch’essi sono perdonati dalla sua misericordia! Noi dobbiamo preporre la misericordia al giudizio e, in ogni modo, il giudizio di Dio sarà sempre emesso alla luce della sua misericordia. Evidentemente, la misericordia di Dio non nega la giustizia, perché Gesù ha preso so di sé le conseguenze del nostro peccato col castigo meritato. Egli non nega il peccato, ma lo ha pagato per noi sulla Croce. E così, nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo, ci siamo liberati dai nostri peccati; mettiamo da parte ogni tipo di paura e di timore, perché ciò non conviene a chi è amato (cfr. 1Gv 4, 18)».

Bisogna pure che “ chi è amato ” se stesso creda, adori, speri e ami « nella fede che ci unisce alla Croce di Cristo

E’ proprio per incitare il mondo peccatore a convertirsi, che castighi divini lo puniscono quaggiù mediante guerre, terremoti, inondazioni, al fine di strapparlo all’Inferno e di renderlo capace di gioire della misericordia in Cielo. E’ dunque Papa Francesco che “ commette una grave ingiustizia contro Dio e contro la sua grazia ”, negando la realtà dei castighi come strumenti di misericordia; in definitiva, ciò ch’egli chiama “ la forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto ”, nella sua bocca, va a vantaggio dei soli nemici della Chiesa: i luterani, i musulmani, il padre Gréa, i divorziati-risposati...

« Che ognuno di noi possa diventare, con Maria, segno e sacramento della misericordia di quel Dio che perdona sempre, che perdona tutto.» Perdona anche al diavolo e ai suoi consacrati? Fare di “ Maria ” la complice di questo tradimento, è davvero il colmo dell’impostura e dell’apostasia!

UNA OMELIA LUTERANA

Bisogna tuttavia riconoscere che proprio questo è il tema dell’omelia pronunciata dal Papa alla Messa di canonizzazione di Francesco e di Giacinta.

«“ Apparve in Cielo una Donna avente il sole per mantello ”, attesta in veggente di Patmos nell’Apocalisse (12, 1), facendo notare che ella sta per partorire un figlio». Questo figlio «siamo noi», dice Papa Francesco. Infatti, «nel Vangelo, abbiamo udito Gesù che dice al discepolo: “ Ecco tua madre ” (Gv 19, 26-27)»

E’ Lei che « i veggenti di Fatima hanno visto in questo giorno benedetto del 13 maggio, cento anni fa. E anche noi la vedremo, se arriveremo al Cielo, beninteso», perché «c’è il rischio di quell’Inferno cui conduce la vita – spesso proposta e imposta – senza Dio che profana Dio nelle sue creature

Non è solo “ un rischio”: è una realtà, quella vista dai veggenti con i loro occhi; essi hanno udito le grida disperate dei dannati!

Ma Francesco non se ne cura, e continua :

E’ a questo scopo che la Vergine Maria « è venuta a ricordarci la luce divina che rimane in noi e che ci copre, perché, come abbiamo udito nella prima lettura, “ il figlio fu elevato fino a Dio (Ap 12, 5)». Ma questo “ figlio ” è Gesù al momento dell’Ascensione, mentre noi siamo sempre su questa Terra, sospesi tra il Cielo e l’Inferno !

« E, secondo le parole di Lucia, i tre privilegiati si trovavano nella luce divina che irraggiava dalla Vergine. Ella li avvolgeva nel manto di luce che io le aveva donato. Come credono e sentono numerosi pellegrini, se non tutti, Fatima è soprattutto questo manto luminoso che ci copre, qui come altrove e dovunque sulla Terra, quando noi ci rifugiamo sotto la protezione della Vergine Maria per chiederle, come l’insegna la SALVE REGINA,, “ mostraci Gesù ”».

Ma se « Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore immacolato », non è per coprirci di un “ manto ”, come un abito esteriore, ma per trasformare il nostro cuore a immagine e rassomiglianza del suo. Ma Papa Francesco concepisce la devozione al Cuore immacolato di Maria come la “giustificazione esteriore” dei luterani !....

« A chi abbraccerà questa devozione, io prometto la salvezza; quelle anime saranno gradite a Dio, come fiori posti da me per ornare il suo trono

Mail Papa rifiuta questa mediazione di Maria: è « a causa di Gesù Cristo e di Lui solo», che «regneranno nella vita coloro che ricevono in abbondanza il dono della grazia che li rende giusti (Cfr. Rom 5, 17)».

L’abbiamo detto prima, alla scuola del padre de Nantes, nostro fondatore, fedele all’intera tradizione dei santi Padri e Dottori della Chiesa Cattolica Romana: Dio non ci genera alla grazia dall’alto della Croce, senza il concorso di Maria, sua Sposa corredentrice.

« Quando Gesù è salito al Cielo, egli ha portato dal Padre celeste l’umanità – la sua umanità – che aveva assunto nel seno della Vergine Madre », continua il Papa. E “ la Vergine Madre” se stessa, no ?”

Nei fatti, i santi del giorno non sono ancora stati nominati ! Aspettate : « Fissiamo la nostra speranza, come un’ancora, in questa umanità posta in Cielo alla destra del Padre (cfr. Ep 2, 6). Che questa speranza sia il motore della vita di ognuno di noi! Una speranza che ci sostenga sempre, fino all’ultimo respiro.

« Forti di questa speranza, noi siamo qui riuniti per ringraziare degl’innumerevoli benefici accordatici dal Cielo durante questi cento anni, passati sotto quel manto luminoso che la Vergine, a partire da questo Portogallo portatore di speranza, ha esteso ai quattro angoli della Terra. Noi abbiamo come esempi davanti ai nostri occhi san Francesco Marto e santa Giacinta, introdotti dalla Vergine Maria nell’immenso mare della luce di Dio e guidati ad adorarlo ».

Ma Ella ha anche mostrato l’Inferno come un “ oceano di fuoco ”.

« Da questa visione “veniva la forza di sopportare le opposizioni e le sofferenze ” per impedire alle anime di cadere nell’Inferno.

« La presenza divina diventò costante nella loro vita, come dimostra chiaramente la insistente preghiera per i peccatori e il permanente desiderio di rimanere presso “Gesù nascosto” nel Tabernacolo ».

Omettendo di ricordare la visione dell’Inferno, il papa c’installa in un quietismo mortale, complice del diavolo e delle sue imprese. Ma la Vergine Immacolata gli schiaccerà il capo.

« Nelle sue MEMORIE (III, 6), suor Lucia dà la parola a Giacinta, che aveva avuto una visione: “ Non vedi tu molte strade, molti sentieri e campi pieni di gente che soffre di fame e che non hanno nulla da mangiare? E non vedi il Santo Padre in una chiesa, in preghiera davanti al Cuore Immacolato di Maria? E molta gente in preghiera con lui ” Fratelli e sorelle, grazie per farmi compagnia ! »

Applausi. Ma questa visione era stata preceduta da un’altra omessa dal Papa, e per forza !

Un’altra volta, racconta Lucia, « Giacinta mi domandò :

- “ Non hai visto il Santo Padre ?”

- No.

- Non so come, è accaduto, ma ho visto il Santo Padre in una grandissima casa, inginocchiato davanti a una tavola, tenendo la testa tra le mani e piangendo. All’esterno, c’era molta gente e alcuni gli lanciavano pietre, altri lo maledicevano e gli dicevano molte male parole. Povero Santo Padre ! Noi dobbiamo pregare molto per lui ».

Oggi gli applausi. Ma domani “ pietre” e “ male parole ”, quando la gente capirà quali sventure sono state attirate su di lei, dai quattro angoli dell’universo, dalle illusorie speranze seminate da questo Papa e dai suoi predecessori, dal Concilio riformatore del Vaticano II in poi. Come fu già per Lutero e i suoi anabattisti tedeschi, del quale Francesco celebra il quinto centenario, come per i musulmani, che Francesco invitata ad “amare molto”, nell’aereo che lo riportava da Fatima la sera del 13 maggio.

Infatti il papa non fa che attirare sulla terra la guerra di tutti contro tutti, come già fecero Paolo VI e Giovanni Paolo II, rifiutando di consacrare la Russia al Cuore immacolato di Maria e accontentandosi di coprirla con un “ manto ”:

« Non potevo non venire qui per venerare la Vergine Maria e affidarle i suoi figli e le sue figlie. Sotto il suo manto, dal suo braccio [ma no: dal suo Cuore Immacolato!] verranno la speranza e la pace di cui hanno bisogno e che io chiedo per tutti i miei fratelli nel battesimo e nell’umanità, particolarmente per i malati e le persone handicappate, per i carcerati e i disoccupati, per tutti i poveri e gli abbandonati [e i peccatori?]. Cari fratelli, preghiamo Dio nella speranza che gli uomini ci ascoltino e rivolgiamoci agli uomini con la certezza che Dio ci soccorre

Che irrimediabile accecamento: chiedere “ agli uomini ” ciò che Dio vuole concederci mediante il Cuore immacolato di Maria ! E questo, proprio nel giorno in cui Papa Francesco canonizza Giacinta!

Racconta Lucia : « Poco prima di partire per andare all’ospedale, Giacinta mi disse : “ Non mi rimane più molto tempo prima di andare in Cielo. Ma tu, tu resterai qui, per dire che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Quando verrà il momento di dirlo, non nasconderti! Dì a tutto il mondo che Dio ci concede le sue grazie mediante il Cuore Immacolato di Maria; che è a Lei che bisogna chiederle; che il Cuore di Gesù vuole che si veneri assieme a Lui il Cuore Immacolato di Maria; che si chieda la pace al Cuore Immacolato di Maria, perché è a Lei che Dio l’ha affidata.

« Ah! se potessi porre in tutti i Cuori il fuoco che ho qui nel mio petto e che mi brucia e mi fa così tanto amare il Cuore di Gesù e quello di Maria.”».

In questo 13 maggio 1917, l’omelia del Papa esprime una sconcertante incomprensione dei pensieri del Cuore Immacolato di Maria rivelati alla Cova da Iria cento anni fa. Quando egli deplora « questa indifferenza che ci gela il cuore e ci aggrava la miopia », egli non potrebbe dire meglio, e questo Pontefice caro alla nostra Madre celeste ci detta egli stesso la nostra decisione: « Noi non vogliamo diventare una speranza abortita

Fra Bruno di Gesu - Maria