LIBER ACCUSATIONIS IN PAULUM SEXTUM

Scisma

Santissimo Padre,

LO Scisma è il peccato più grave, perché è un delitto contro la carità. Si potrebbe dire: un delitto contro l'Amore, ma il termine è vago, equivoco, pericoloso nel suo senso comune di cieca passione. Tutti sanno, invece, con precisione, cosa sia la Carità, la terza e la più desiderabile delle virtù teologali. E' l'amore del nostro Padre celeste e di Colui che ha inviato sulla terra, Gesù Cristo nostro Salvatore, e dello Spirito Santo che si riversa nel cuore dei fedeli. Quindi, l'amore della Chiesa apostolica, che è l'opera della storia, continuata fino ai nostri giorni, per la Santa e Adorabile Trinità, e l'amore dei suoi membri, nostri fratelli; infine, l'amore del nostro prossimo, chiunque sia, fino ai nostri nemici per i quali desideriamo il bene, e soprattutto, questo primo bene, il più prezioso; la fede che ci porta la vita eterna...

Questa carità, l'amore cioè bene indirizzato e guidato dalla fede e dalla speranza, implica necessariamente l'odio per Satana, Principe dei nemici di Dio, l'Avversario, implica la condanna degli scismi e delle eresie che Satana ha suscitato e susciterà ancora contro il Regno di Dio per dividerlo, indebolirlo è strappargli le anime. Dunque, necessariamente, il ripudio dei fautori vecchi e nuovi degli scismi e delle eresie, non delle loro anime, ma delle loro dottrine, delle loro cattive intenzioni, della loro azione contro Cristo. Infine, la condanna di tutto ciò che insulta Dio e ostacola la sua grazia: culti aberranti, ideologie dannose, libri, partiti, riunioni, sovversioni di ogni specie che nuocciono alla pace della Chiesa.

L'amore per la Luce e il relativo odio per le Tenebre producono quest'ondata d'amore per tutti gli uomini, amore apostolico che ricorre a tutto per strapparli alle Potenze del male e ricondurli, riunirli al Corpo mistico di Cristo. Così, noi siamo chiamati a questa sublime vocazione di « FRATELLI UNIVERSALI » secondo la definizione che trovò, nel suo ardente amore per Gesù e per gli infedeli più negletti, il cuore immenso di Frère Charles de Jésus.

LO SCISMA, TRIPLICE INVERSIONE DELL'AMORE.

Purtroppo, Santo Padre, da più di dieci anni Voi permettete che si manifesti una così totale e sorprendente INVERSIONE DELL'AMORE, che siamo arrivati ad accusarvi di scisma.

Il che è paradossale nella persona del Papa, che dovrebbe essere normalmente il vincolo della Carità, come è scritto sulla Cupola di S. Pietro: Inde oritur unitas sacerdotii. Invece, proprio da dove dovrebbe venire l'unione, viene attualmente la disunione, da questo Centro di Carità sorge la confusione, l'amore disordinato di tutto ciò che è attivo e l'indifferenza se non l'odio per ciò che resta buono !

Scisma contro le persone.

Sembra che Voi frequentiate, stimiate, onoriate e preferiate «coloro che sono lontani» più di quelli a Voi vicini nella fede, ed al loro posto. E almeno fosse per ricondurli alla fede, mosso da carità apostolica, come dite qualche volta !

Ma questa anormale preferenza affettiva, al contrario, li immobilizza, li canonizza nello stato in cui li avete trovati, incoraggiati come sono da Voi a non cambiare. Per contro, manifestate segni di fredda inimicizia per i Vostri figli più amorevoli, più devoti, più fedeli. Si direbbe che Vi irritino. Tanto che si deve pensare die per piacervi occorre diventare nemici della Chiesa, o per lo meno ribelli al Papato.

Scisma contro la Chiesa, la sua tradizione, i suoi riti.

Questo amore deviato si riversa dalle persone contro le cose, le istituzioni, i riti, tutto ciò che rende bella la vita quotidiana della Chiesa e la sua tradizione. Voi ammirate il linguaggio, i riti religiosi e la tradizione degli altri. Più queste cose vengono da lontano, più sono estranee ed ostili alla nostra sensibilità cristiana, più le amate. Per contro, perseguitate con il Vostro odio demolitore tutto ciò che porta il marchio dell'antica tradizione cattolica, tutto ciò che caratterizza la Chiesa Romana, tutto ciò che costituisce il rito latino e tutti quelli più venerabili d'Occidente. E non vi fermerete finché i nostri costumi, la nostra disciplina, la nostra liturgia non avranno completamente ceduto a riti e comportamenti che si praticano solo nello scisma e nell'eresia.

La Chiesa a causa Vostra sta a disagio nella sua pelle e cerca di rivestirsi con l'una o l'altra di quelle pelli che prima di Voi disdegnava.

Scisma contro Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Questo Vostro amare invece dei fratelli i nemici, questa errata interpretazione della carità da parte del Pontefice Romano che Lo porta a distruggere tutti i riti e le istituzioni venerabili della Sua Chiesa per sostituirli con riti e istituzioni che Le sono estranee, tutto ciò trova la sua prima spiegazione, o ultima conseguenza, in un distacco da Dio. Tale inversione dell'amore non sarebbe possibile, non potrebbe durare, divenire universale, assoluta, decisiva, orribilmente decisiva senza giungere alla « Estreme Cause », al Bene e al Male personificati, da dove scaturisce ogni bene e ogni male di questo mondo.

Voi manifestate una indifferenza per gli interessi e i diritti di Dio, un disprezzo per la volontà di Dio, una ostilità a tutte le sue opere più sicure, che mi fa rabbrividire. La Causa stessa di Dio in mezzo agli uomini e la salvezza della Sua Chiesa, Vi sono del tutto indifferenti. Per contro, dimostrate un affetto appassionato un interesse vivo e attivo — che si riflette sul Vostro volto come una nuòva giovinezza — per il Regno di Satana, per le sue pompe e per le sue opere.

Santo Padre, non posso scrivere tali accuse che tremante di dolore e di confusione. Ma porterò a termine il mio compito. Nessuno può servire due padroni1, nessuno può avere nel cuore due amori, due culti contraddittori. Da dieci anni Vi adoperate, con tutte le forze del Vostro cuore, delle Vostre parole e delle Vostre azioni, alla edificazione dell'Altra Città, quella di cui parlava Sant'Agostino, eretta di fronte alla Città Santa: « Due amori hanno costruito due città: l'Amore di Dio fino alla rinuncia di sé stessi, l'amore di sé fino alla rinuncia di Dio »2.

Riserverò al capitolo dello Scandalo la dimostrazione che l'amore degli Altri, volto contro i proprio fratelli, non è altro che una manifestazione dell'amore egoista ed orgoglioso di sé stessi.

Qui devo dimostrare che questo amore per gli Altri produce nella Chiesa uno dei mali più gravi, l'odio, la divisione, LO SCISMA. Mi basteranno pochi esempi. Santo Padre, io non Vi spio, non mi accanisco contro di Voi. Il pensiero di una « requisitoria » contro il mio Padre mi è venuto molto tardi. Sono accadute tante cose che non ho voluto riesumare. Soffro troppo a riferirle per dilungarmi più del necessario.


(1) Mtt. 6, 24; cf. Lettere 199 p. 1, 211 p. 16, 232 p. 3, 238 p. 8; CRC 10 p. 31, 60 p. 12, 61 p. 9, 62 p. 13.

(2) La città di Dio: 14, 28; cf. CRC 11 p. 1-2, 17 suppL p. 5, 60 p. 10, 61 p. 9.