PRESENTAZIONE

IL PRIMO “ LIBER ACCUSATIONIS ”

NEL 1973, la Chiesa era in uno stato tanto pietoso che l’abbato de Nantes, il teologo della Contro-Riforma Cattolica, si è reso conto che pregare, supplicare, lamentarsi per la liberazione della Chiesa, soffrire a causa di lei e per lei, non bastava più. Al termine del suo studio preparatorio a Vaticano III, si decise a tentare un ultimo passo : « Bisogna andare a Roma per rimprovere il Papa dell’eresia, dello scisma, del scandalo di cui è, egli, l’autore primo e il reponsabile. Andremmo, malgrado la nostra indignità evidente, stupiti soltanto che tanti altri, che tutti gli altri, pieni di sagezza e di scienza, di virtù e di santità, non si siano alzati prima di noi, non siano stati scelti da Nostro-Signore piuttosto di noi. »

Era la sua missione, tremenda a dire il vero. Il 27 marzo di quell’anno 1973, mentre nostro Padre aveva celebrato con commozione il vinticinquesimo compleanno del suo ordinamento, fratel Gérard confidava ai nostri amici in una lettera :

« Nostro Padre compie oggi la redazione della prima parte del suo Libelle, sull’eresia personale del Papa. Terribile. Le sole cinquanta pagine dell’inizio basterebbero a mettere in chiaro la responsabilità di Paolo VI nell’agonia della Chiesa. I capitoli “ scisma ” e “ scandalo ” saranno più brevi : i fatti sono espliciti, senza necessitare commenti.

« Ma i fratelli ed io, attestiamo che nostro Padre ha composto questo scritto nelle lacrime. L’ampiezza del lavoro a compiere, l’abbondanza e la varietà dei documenti a consultare ed a citare l’hanno gettato nell’angoscia, e quest’eccellente Padre parò ne perdere un po’ non soltanto il sorriso ma anche il sonno e la salute. Però, con l’aiuto di Dio,le preghiere dei fratelli e delle suore e di voi tutti, i nostri buoni amici, l’opera ha preso corpo e si è gia elevata come un monumento di verità, all’onore di Dio e della Chiesa beneamata, nostra Madre. »

Per il principio, quello Libelle era un appello “ del Papa al Papa ”, come San Bernardo se-stesso ne aveva datto un esempio riguardo a InnocenteII, per una semplice questione disciplinare è vero : « Chi mi farà giustizia di Lei ? Se avevo un giudice di fronte al quale possa trascinarLa, Le avrei già mostrato quello che merita. Certo, c’è il tribunale del Cristo, ma lungi da me il pensiero che ceLa chiamo !... Quindi, è a quello a chi fu datto di giudicare ora tutta la Cristianità che ricorro. Invoco Lei a Se-stesso per pronunciare tra Lei ed io. »

Dal primo Concilio del Vaticano (1870), il dogma dell’infallibilità del Papa, accuratamente definito entro le sue esatte limiti, offre ad ogni fedelo la possibilità di invocare il Papa prevaricatore al Papa infallibile : « Dica dov’è la verità di Dio e dove sono l’eresia, lo scisma e lo scandalo, dicalo solennemente e cerderemo alla Sua Parola. »

E’ così che, il 10 Aprile 1973, un Libro di accuse era portato a Roma da nostro Padre circondato da una sessantina d’amici e di delegati della Lega di Contro-Riforma cattolica, che rappresentava una “ Legione romana ”, forte dell’adesione di più di quatro milla di firmatori.

Il 10 Aprile 1973, un Libro di accuse era portato a Roma da nostro Padre circondato da una sessantina d’amici e di delegati della Lega di Contro-Riforma cattolica.

Due cento trentasette citazioni giustificavano quello severo rimprovero, con l’accusa principale che portava sulla proclamazione della libertà religiosa e del “culto dell’uomo” posta al centro, nel 7 Dicembre 1965, giorno della chiusura del Consiglio, « in presenza dei vescovi del mondo interro, disattenti, complici, ammaliati, non so. Ma la Santa Chiesa non può, non potrà mai approvare tali propositi. La Nostra Accusa decisiva porta sul Suo liberalismo ed il Suo culto dell’Uomo, che dichiara blasfemi, eretici, scismatici e, per dire tutto, apostati.

« La decisione Le appartiene. Lei è sempre il Vicario di Gesù-Cristo sulla terra. Giudica Se-stesso e se ho mentito, tagliami. Lei sa che non mento. Se ho detto la Verità, tagliaLa di questa Comunanza santa che Lei ha tradetto ! »